Bruno Bavota è un giovane compositore e pianista napoletano. Il suo album d’esordio si intitola Il Pozzo D’Amor.
Un lavoro coraggioso il suo, tutto incentrato sulle melodie del suo pianoforte. Un disco che tenta di coniugare la tradizione pianistica classica con le melodie più moderne, tentando di trasferire una dimensione classica in un’atmosfera sempre intellettuale, ma sostanzialmente pop. I riferimenti possono sembrare immediati, ma certamente non è cosa da tutti i giorni poter paragonare giovani artisti a maestri del calibro di Einaudi o ad Allevi.
Un disco, questo, che un recensionista sostanzialmente legato a degli ascolti “Popular” come me, non può certamente analizzare focalizzandosi sull’aspetto tecnico e sulla qualità di esecuzione dei brani, bensì lasciando libero il flusso delle emozioni e delle sensazioni che l’ascolto di questa musica suscita.
L’arte è tanto più valida quanto più riesce a stimolare emozioni in chi non capisce la tecnica e la storia che c’è dietro; le sculture e i dipinti sono nati per essere ammirati dalla gente comune, lo stesso la musica…
E qui mi vengono in mente tante cose.. alcune belle, altre brutte..tutte molto personali.
Se il senso della musica è suscitare emozioni allora Bruno Bavota c’è riuscito.