Recensioni

Brandon Sanders – The table will turn

Scritto da Erminio Garotta

Un nuovo progetto arriva tra i mille rivoli della musica jazz contemporanea, The table will turn del batterista Brandon Sanders, che ha portato con se nel nuovo viaggio una crew che già lo ha accompagnato Keith Brown al piano, Chris Lewis ai sassofoni e Warren Wolf al vibrafono, a cui affianca David Wrong al contrabbasso e la voce di Christie Dashiell in un paio di pezzi.
Arrivato alla musica dopo un lungo percorso universitario, di docenza nelle scuole e di un percorso sportivo agonistico, Sanders comincia a far roteare le bacchette ed ammesso allo Berklee College of Music di Boston, conosce tra gli altri il batterista Kendrick Scott. “.. troppo bravo, non ci arrivo.. smetto”. Ma la testardaggine e la voglia di suonare lo portano ad accompagnare, nel tempo, una lunga lista di artisti di spicco, tra cui Joe Lovano, Jeremy Pelt, Esperanza Spalding, Walter Smith III e Billy Pierce.
Ma ascoltiamo quanto Sanders ha da dire con le sue bacchette.
Questo nuovo progetto riprende con la rivisitazione di alcuni brani di colleghi con nomi più evidenti sul tabellone della nicchia jazz. Nel transitare tra un brano e l’altro ci imbattiamo sempre in una voce di sax che ci accompagna per tutto lo svolgimento del progetto ma i ritmi e i colori delle linee melodiche tendono tutti ai colori caldi. Due pezzi che vengono arricchiti dalla voce di Christie Dashiell,”Human Nature” e “Prelude to a Kiss” di Duke Ellington ci portano ancora più a fondo nella ricerca delle sfumature della musica jazz, senza perdere il confronto con Jazzmeia Horn ospite nel precedente progetto del batterista. Una caratteristica che apprezziamo è quella che pur essendo un band leader non lo “sentiamo” troppo, non troviamo quello spiccato senso di primeggiare, ben fatto.
Ogni traccia di The Tables Will Turn è una storia a sé stante, con Sanders che guida la band attraverso una ben curata selezione di composizioni che passano da morbide e riflessive a vivaci e intense. Sanders si presenta in ogni pezzo preciso e con una grande espressività.
Un bel progetto che ci permette di assaporare tutte quelle sfumature della musica jazz che, ogni tanto, si perdono in commistioni molto azzardate.
Un ringraziamento a I N F I N I T E V I B E S, nella persona di Paola Tieppo, che ci ha dato la possibilità di ascoltare questo nuovo progetto del batterista che ascolteremo in Italia nel mese di luglio.

 

 

 

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Erminio Garotta

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