Blewitt – Exploring new boundaries - SOund36 Magazine di Cultura Musicale, Arti e Spettacolo

La terza corrente, Third Stream. A cavallo degli anni tra il 1950 e 1960 il compositore Gunther Schuller così descrisse un genere musicale capace di una sintesi tra musica classica e jazz dove l’improvvisazione è un
componente importante del genere.
Qualche anno più avanti (1981), lo stesso Schuller, indica cosa non sia la musica Third Stream. Nella lista compare anche “Non è un modo per distruggere il jazz o la musica classica; è semplicemente un’altra opzione tra le tante per i musicisti creativi di oggi”

Dicembre 2023
I Blewitt, Stefano Proietti al pianoforte, Oscar Cherici al basso elettrico e Gian Marco De Nisi alla batteria, si calano e si immergono in questa terza corrente. Esce con etichetta Neuklang – ADA Music (WMG) il loro ultimo progetto musicale “Exploring new boundaries” che segue un loro primo EP “Overture” del 2022 .

“… un viaggio dal forte valore umano e sociale, che si pone l’obiettivo di andare oltre
i confini dei generi e delle etichette e, per fortuna, la musica permette tutto
questo, essendo l’unico linguaggio compreso da tutti.”

Questa è una parte del loro pensiero introduttivo di presentazione del progetto e dopo una serie di ascolti dei brani si può assolutamente confermare quanto esposto sopra.
Ma partiamo dall’inizio; ascoltiamo il primo brano e subito ci sentiamo immmersi nella terza corrente, una sorta di overture che rispecchia, anche dal titolo, INNER STRUGGLE, l’impronta che il gruppo ha deciso di dare al progetto. (Ci ha ricordato un altro gruppo che nel primo loro disco inserirono un .. DAZED AND CONFUSED..). La musica suona con una forza dirompente che la scrittura originale dei pezzi evidenzia una linea di basso non relegata ma con una forte propensione solista e che accompagnata dalle sferzate sul rullante della batteria
e dalla linea melodica del pianoforte fanno assaporare tutta quella voglia e forza di “far sentire” che il gruppo dichiara apertamente.
L’introduzione molto classica di “Tormenta” inganna l’ascoltatore che si trova poi a fare i conti con una vigorosa virata verso un jazz più contemporaneo evidenziato dal pianoforte che ci culla nella tormenta e dal basso che prende la parola senza nessun timore.
In “Embrace your destiny” tutta la maestria dei componenti del gruppo viene posta in un susseguirsi di assoli in tempi molto elevati, molto gradevole e ben strutturato.
Abbiamo colto in alcuni pezzi alcuni richiami anche al prog, ma essendo chi scrive un anziano nato e vissuto anche a suon di prog, probabilmente lo ritroverebbe anche in brani di musica classica.
Una meravigliosa oasi di tranquillità la troviamo in “Una volta ancora”, forse una dedica?.
Non potevano mancare citazioni di pezzi di artisti del passato e qui sono stati inseriti “Footprint” di Wayne Shorter, con un linea di basso iniziale che richiama il tema del brano e prosegue con il piano a far da padrone sino all’esplosione finale del pezzo, e una piccola citazione di Mc Coy Tiner ” Passion dance” come brano finale, che toglie il fiato per la velocità di esecuzione, del percorso di ascolto.
Un progetto che ha necessità di molti minuti di ascolto, non è assolutamente un lato negativo, ma bisogna dedicargli del tempo e concentrazione per cogliere tutte le variazioni che si trovano sul percorso musicale dei vari brani.
Un lavoro musicale che ci sentiamo di consigliare anche a chi non ama la “THIRD STREAM”.

Ringraziamo i BLEWITT per questa loro fatica musicale, attendiamo con trepidazione
un seguito, e BLUE ART MANAGEMENT.