La provincia, la piccola frontiera italiana, sa sempre essere connessa con il resto del grande ed immenso Mondo artistico-musicale, anche se spesso ama giocare a nascondersi o a non dare troppo nell’occhio. Questa è la via che Cristiano Pizzuti ha scelto di intraprendere prima con i Desert Motel ed oggi con il progetto Black Tail. Dopo aver viaggiato tanto per gli Stati Uniti e stabilitosi alle porte di Roma, Cristiano ha messo in pausa il suo precedente gruppo per alzare il volume a una manciata di nuove canzoni nate tra i boschi intorno Boston. Così dopo aver raccolto il sostegno di alcuni amici musicisti, nel 2015 Black Tail diventa realtà, questa volta tra i boschi della provincia di Frosinone, 3 giorni nel VDSS Recording Studio sono sufficienti per realizzare Springtime.
Così il disco di debutto per Black Tail ha il mood di una realtà per scelta fuori o lontana dalla scena, di uno spettacolo rappresentato tra luci soffuse, dove i protagonisti si muovono come invisibili ombre tra le ipocrisie di una vita messa in vetrina.
I suoni analogici, ripresi in diretta da vecchie apparecchiature ci regalano 9 canzoni di buon rock melodico, innamorato del disincanto e del distacco tanto caro all’indie rock.
Loose Ends ha le carte in regola per alleggerire la più pesante delle giornate, senza effetti speciali riesce a soffiare via nubi e pensieri cupi. November è una riuscita dedica al compianto Elliot Smith, voce ed acustica tagliente e delicata, ruvida e calda ballata del gioco degli opposti. Love Is A Bore mostra l’altra faccia del progetto, quella più scatenata dove gli strumenti si lanciano a volume alto e la dimensione live esalta le capacità tecniche dei 4 musicisti. Black Tail debutta con Springtime, un disco che non ha paura di cantare per gli uomini semplici e regalare happy end.
Black Tail – Springtime
Black Tail ci regala 9 canzoni di buon rock melodico, innamorato del disincanto e del distacco tanto caro all’indie rock.