Billy Hart Quartet @ Blue Note

Sottile, a volte delicato. Così possiamo definire il concerto che Billy Hart ha guidato al Blue Note di Milano.
Hart, che suona la campana degli 80 anni, calca il palco con disinvoltura. E’ uno di quegli artisti che hanno visto e vissuto buona parte della storia della musica jazz, e non. Se leggiamo la lista delle collaborazioni la prima che ci viene incontro è quella con Otis Redding, ma dopo troviamo Herbie Hancock, McCoy Tyner, Stan Getz solo per citarne alcuni.
Le impressioni del concerto sono molteplici. Hart rimane sempre in “disparte”, escludendo i momenti di solo. Le armonie di Iverson e Turner tirano il gruppo. Al contrabbasso un Joe Sanders in formissima, che, come sempre, incanta il pubblico nei soli aggiungendo la sua voce e le sue simpatiche e frenetiche movenze fisiche. La concentrazione di Turner al tenore è impressionante, quando viene poi sostenuto di Iverson al piano è inarrivabile.
Hart dedica alcuni pezzi e saluta il pubblico del Blue Note che lo ha acclamato a gran voce anche dopo il bis. Un quartetto importante, che lascia il segno, che ormai si esibisce in tutto il mondo.

Ringraziamo Blue Note Milano che ci accoglie sempre con grande disponibilità, il suo ufficio stampa ABG PR, e gli artisti che questa sera ci hanno dato prova di un grande jazz da ascoltare con molta attenzione.