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Atom Heart Mother dei Pink Floyd e lo zio d’America

Scritto da Sylvie Freddi

È il 1975 a casa c’è mio zio
È arrivato dall’America lui vive lì
Devo alzare tutta la testa per guardarlo perché è molto alto
I capelli gli arrivano alle spalle e i baffi cadono giù fino alla mascella
Indosso ha dei pantaloni di velluto rosso sopra sono stretti stretti e sotto sono così larghi che gli nascondono completamente gli stivali
Ci racconta che in America si è comprato un carro funebre rosa molto lungo con dentro tanti lampioncini e ci porta in giro gli amici
Anche se voglio bene a mio zio io non entro in una macchina per trasportare i morti
Da una sacca che tiene sulle spalle tira fuori un disco
Sulla copertina non c’è neanche una scritta c’è solo una mucca che mi guarda è bianca e nera e sta in un prato verde
Gli chiedo se è un disco dove si sentono le mucche lui ride va verso il giradischi lo infila sul piatto Con due dita alza il braccetto e piano piano lo mette sul disco
La puntina inizia a girare sulle righe

Here is a loud announcement!
Silence in the studio!

Una musica stranissima esce dalle casse ma non sono mucche

About the author

Sylvie Freddi

Spazio, ultima frontiera. Io sono S e vi racconterò i viaggi dell'astronave Quatsch durante la sua missione diretta all'esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.

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