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Aspettando Re Lear @ teatro Comunale Mario Del Monaco

Scritto da Francesco Bettin

“Aspettando Re Lear” è talmente un concentrato di emozioni e temi, di virtuosismo scenico e rappresentativo. E’ uno spettacolo che va visto, assaporato nei suoi versi

“ASPETTANDO RE LEAR” di Tommaso Mattei – da William Shakespeare, con Alessandro Preziosi, Nando
Paone, Roberto Manzi, Federica Fresco, Valerio Ameli
sulla scena opere di Michelangelo Pistoletto musiche Giacomo Vezzani
regia Alessandro Preziosi
produzione PATO srl, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
teatro Comunale Mario Del Monaco, Treviso, visto il 24 novembre 2023

Il Bardo, ovvero William Shakespeare, è il Bardo, si sa. Quello che ha lasciato alla storia, a noi, invenzioni geniali, costruzioni linguistiche di alta prosa, immagini oniriche, fantasiose. E Alessandro Preziosi è Alessandro Preziosi, in un confronto niente affatto irrispettoso, anzi. Attore, regista, uomo di teatro, tv, cinema. Il perché è presto detto. Il lavoro che da anni Alessandro Preziosi va facendo a teatro ha del rigore tosto, è un percorso duttile, di grande ricerca, introspezione in una collaborazione da molti anni continua e proficua con Tommaso Mattei, architetto e autore o viceversa, altro uomo di teatro.
Preziosi, e si scusi il gioco di parole, impreziosisce ogni cosa che fa, è una specie di Re Mida del teatro nazionale, dove mette le mani trasforma in oro. Il percorso intrapreso dopo il primo eclatante successo è ora di vero teatrante, nel più puro significato del termine. Sforna invenzioni continue, abbracciando classici che in mano sua e di Mattei si sviluppano andando a percorrere altri binari, altri piani di lettura e messa in scena.
Ma veniamo al suo ultimo lavoro, “Aspettando Re Lear”, da lui interpretato e diretto, scrittura drammaturgica di Tommaso Mattei, un adattamento del classico di Shakespeare che seziona dei momenti precisi della tragedia contestualizzando tutto in una landa arida e spettrale dove la tempesta scatenante a un certo punto ne rappresenta uno dei culmini.
Tragedia e disprezzo, morte, e al centro il rapporto del re UOMO, con le sue figlie, di cui se ne vede solo una, Cordelia (una perspicace, brava Federica Fresco). Ma anche lo scatenato confronto con Natura e altri Uomini, che in questo specifico caso sono quelli che gli voglion bene.
Il Re è pazzo, si’, nella sua follia scatenante, come il Matto o più di lui, rinsavisce nell’amore proprio per Cordelia, un fuggir via di consapevolezza e di sentimento profondo trovato, dopo tutto un interrogarsi sul niente, sulla follia. “Aspettando Re Lear” è talmente un concentrato di emozioni e temi, di virtuosismo scenico e rappresentativo. E’ uno spettacolo che va visto, assaporato nei suoi versi gustandosi le prove dello stesso Preziosi, sempre più possente, di grande presenza, per non parlare della sua regia. Anche qui l’attore napoletano va in un crescendo continuo, sa regalare grandi momenti di teatro, minuziosi, centellinati nelle pieghe, estremi e favolosi.
I personaggi si intersecano tra loro, Gloster, Kent, Edgar/Edmund, narrano del Niente, si interrogano e raccontano di un’attesa che sa anche della propria rivalutazione, di una ricerca di se stessi in fondo, metafisica, surreale. Il tutto muovendosi tra le opere- simbolo in scena dell’artista Michelangelo Pistoletto, che aggiungono una sicura suggestione, e un’altrettanto certa fascinazione oltre a quella già presente, visiva, torbida e ingannevole fino all’essenza, all’essere se stessi fino in fondo. Alla sublimazione dell’arte, del teatro, con gli attori che si muovono nell’arte stessa. Anche i costumi di scena, con tessuti e materiali della Cittadellarte Fashion B.E.S.T. si prendono la scena, nel loro essere tolti per spogliarsi, in definitiva, di orpelli della mente subliminali, in una consapevolezza che lascia un guizzo deciso proprio nel segno della maturità. Lear dunque subisce la stanchezza, alla fine e lascia per strada potere e rabbia, “riprendendosi” l’amore, Cordelia.
Male,dapprima, e bene, dunque, maturità conquistata, patrimonio genitoriale acquisito con una fuga finale che non è verso l’ignoto, tutt’altro, va nella direzione opposta. E’ certezza, ed è, nella messa in scena di Preziosi, abbinamento di elementi teatrali di grande spessore, di creatività, di maturità del regnante, certo, ma anche di chi quella messa in scena la realizza, cioè Preziosi stesso. Le sue regie sono sempre più affascinanti e complete, e le sue prove d’attore sempre ottime. Oltre alla giovane attrice già citata, troviamo con Preziosi sul palco Nando Paone, interprete di certezza ed esperienza, Roberto Manzi e Valerio Ameli, altrettanto adeguati. Il pubblico ha apprezzato con applausi significativi, al termine della rappresentazione.

Foto di Stefania Sapuppo

About the author

Francesco Bettin

Francesco Bettin nasce a Bassano del Grappa (Vicenza) nel 1962. Articolista dal 1980, comincia scrivendo e collaborando con quotidiani e riviste locali, formandosi in seguito prevalentemente su critica teatrale, esercitando anche quella cinematografica, qualche volta. Successivamente inizia a scrivere, sempre per diverse testate, anche online, di musica, facendo recensioni. Numerosissime sono le sue interviste pubblicate, da Monica Guerritore a Alessandro Haber, da Cristiano De Andrè a Laura Morante, Claudia Gerini ecc. Anche sul suo sito, olimpiainscena.it , scrive e pubblica, divulgando anche con mailing list, numerosi articoli, recensioni e interviste sia di teatro che di musica, assieme a un gruppo di fidati collaboratori. Pur avendo i requisiti non ha mai voluto diventare giornalista pubblicista.

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