The Anthony’s Vinyls nascono nella provincia di Roma nel 2010, da allora di strada ne avete fatta molta, il vostro spirito è rimasto sempre lo stesso?
Sì! Alla base del nostro progetto musicale c’è il divertimento e la spensieratezza, per noi la musica è evasione. Se abbiamo fatto un po’ di strada crediamo sia proprio per questo nostro prenderci poco sul serio, dovesse cambiare questo nostro spirito temo finirebbero anche gli Anthony’s.
Il vostro sound in questi anni è cambiato, dal primo indie rock all’indie pop attraversando sempre nuove sonorità. E’ una vostra caratteristica quella di suonare sempre generi diversi?
Di base abbiamo un suono che è nostro e ci caratterizza molto, quindi nella produzione di canzoni non badiamo molto al genere anzi cerchiamo di prendere stimoli nuovi da cose che apparentemente non ci appartengono, cercando di rielaborarle e renderle proprie.
Lo scorso dicembre è uscito il secondo album “Like a Fish”, i testi delle canzoni in questo album che importanza hanno?
Per noi i testi non sono mai stati al centro del progetto, in precedenza riempivano le melodie vocali cercando di non snaturare le metriche dei brani, adesso invece toccano temi vicini a noi, come lavoro, amicizia e cambiamento, ma sempre con ironia, in fondo il prendersi sul serio non è proprio nelle nostre corde.
Il sound invece si rifà alle colonne sonore dei telefilm anni ‘70/’80 e al funk, come è nata l’idea di riproporre queste sonorità?
Tutto è nato in sala prove uscivano riff dalla chitarra di Matteo che rimandavano molto a quel mondo dei telefilm anni ‘70/’80, dopo uno, due pezzi ci siamo accorti che l’impronta delle nuove produzioni era inconsciamente già stata trovata, probabilmente questo è dato dal fatto che siamo cresciuti con la tv e con telefilm come Supercar, i Chips, Magnun P.I. etc.
Nella canzone Like a Fish che dà il nome all’album, i The Anthony’s Vinyls si fermano a riflettere…su cosa?
Like a Fish è un pezzo lento e questa è un eccezione per noi, fino a questo album in nessun brano avevamo rallentato i battiti, questo ci ha portato a riflettere e a costruire un testo che raccontasse i primi tre anni da band: flirt, matrimoni, aspettative mancate e realizzate e soprattutto un periodo molto…molto movimentato per tutti e quattro.
Annalisa Nicastro