Sound&Vision

Andrea Mingardi @ Teatro Verdi di Crevalcore

Mingardi è artista completo, riconosciuto non solo in Italia ma anche nel mondo grazie alle sue varie collaborazioni.

Andrea Mingardi ama dire: “il mio Soul, antidoto al Pop consumato” ma nell’anima ha sempre un’impronta jazzistica ben radicata. Questa sera ha dato conferma a tutto ciò, assieme a una band di tutto rispetto, ripercorrendo strade quasi ormai dimenticate spaziando dal Jazz al Soul.
Le sue partecipazioni a Umbria Jazz e a Perugia Road Jazz hanno consacrato Andrea tra i grandi interpreti del Jazz, come, di fatto, lo era stato Lucio Dalla all’inizio di sua carriera.
Andrea nella sua lunga carriera ha raccolto tutti i suoi sogni che col tempo sono divenuti muri sempre più solidi e la sua musica è come una vasta prateria da percorrere senza steccati. La sua vocazione figurativa, ricordiamo che Andrea è anche ottimo disegnatore, vive d’inquadrature fisse nella memoria; così le note e le melodie inconsuete riunite assieme riescono a creare il suo stato d’animo, così profondo e vero.
Mingardi è artista completo, riconosciuto non solo in Italia ma anche nel mondo grazie alle sue varie collaborazioni. Non possiamo poi dimenticare il suo amore per la terra emiliana, per i suoi dialetti e le partite a briscola nelle osterie, ricordi che Andrea ama riportare spesso sul palco racchiuso in poche parole: “Mi sento tanto legato a ogni espressione della mia terra. Qui ci sono ancora vita e voglia di fare”.
Nonostante le problematiche di salute Andrea ha regalato al pubblico una serata di forza, con la voce magica e graffiante che lo contraddistingue.
Sono avvenuti momenti di commozione nel ricordare Lucio Dalla ma anche momenti ilari nello spiegare il suo punto di vista sulla musica di questi ultimi quindici anni e nel raccontare barzellette stile inglese.
Ho riscoperto un artista completo e semplice ma con la lucidità di persona che si è fatta dalla gavetta e che ama profondamente il proprio lavoro.
Un ringraziamento speciale a Gabriele Gallerani, mio partner in radio, per l’amore costante che ci mette nel fare le cose, senza lui non avremmo cosi tante emozioni da condividere.

Teatro Verdi di Crevalcore (Bo), 7/10/2022
Andrea Mingardi Voce
Emanuela Cortesi Voce
Teo Ciavarella Pianoforte
Maurizio Tirelli Tastiere, Synth
Sandro Comini Trombone
Felice Del Gaudio Cotrabbasso
Bruno Farinelli Batteria

About the author

Alessandro Ettore Corona

Alessandro Corona nasce a Bassano del Grappa (VI) nel ’57. Dopo aver vissuto in varie zone del Veneto, si trasferisce a Bologna negli anni’70, seguendo tutto il movimento artistico di quel periodo; dai fumetti di A. Pazienza e N. Corona, alla musica rock britannica e americana, a quella elettronica di stampo tedesco, al cinema d’avanguardia tedesco e francese, per approdare poi alla scoperta della fotografia internazionale seguendo corsi di approfondimento e di ricerca.

Scatto per non perdere l’attimo.
Esistono delle cose dentro ognuno di noi, che vanno messe a fuoco.
Esistono cose che ci circondano e che non vanno mai perse, attimi che possono cambiare il nostro futuro; ognuno di noi ha un’anima interiore che ci spinge verso quello che più ci piace o ci interessa.
Io uso la macchina fotografica come un prolungamento del mio braccio, la ritengo un contenitore enorme per catturare tutti quei momenti che mi appartengono.
Passato e futuro si uniscono fondendosi insieme e per caratterizzare l’anima degli scatti creo una “sensazione di fatica” nella ricerca dell’immagine mettendo in condizione l’osservatore, di ragionare e scoprire sé stesso dentro l’immagine.
Trovo interessante scattare senza pensare esattamente a quello che faccio; quando scatto il mio cuore muove un’emozione diversa, sento che la mia mente si unisce con estrema facilità al pulsante di scatto della mia macchina, non esito a cercare quel momento, non tardo un solo secondo per scattare senza riflettere.
Il mio mondo fotografico è principalmente in bianco e nero, il colore non lo vedo quasi più, la trasformazione cromatica è immediata.
Non esito: vedo e scatto!
La riflessione per quello scatto, si trova in mezzo tra il vedere e lo scattare senza esitare sul risultato finale, senza perdere tempo in quel momento.
Diventa immediato per me capire se quello che vedo e che intendo scattare può essere perfetto,
non trovo difficile esprimere quello che voglio, la macchina fotografica sono io.
Ogni scatto, ogni momento, ha qualche cosa di magico, so che posso trasmettere una riflessione quindi scatto senza cercare la perfezione estetica perché nella fotografia la foto perfetta non esiste, esiste solo la propria foto.
Works:
Fotografo e grafico: Mantra Informatico (cover CD), Elicoide (cover LP)
Fotografo ufficiale: Star for one day (Facebook). Artisti Loto (Facebook)
Fotografo ufficiale: Bowie Dreams, Immigrant Songs, Roynoir, Le Sciance, Miss Pineda.
Shooting: Federico Poggipollini, Roynoir, Heide Holton, Chiara Mogavedo, Gianni Venturi, Double Power big band, Progetto ELLE, Star for one day, Calicò Vintage.
Radio: Conduttore su LookUp radio di un contenitore artistico, con la presenza di artisti.
Fotografo ufficiale: John Wesley Hardyn (Bo), Reelin’and Rocking’ (Bo), Fantateatro (Bo), Nero Factory (Bo), Valsamoggia Jazz club (Bazzano), Friday Night blues (Bo), Voice club (Bo), Stones (Vignola), il Torrione (Fe), L’officina del gusto (Bo), Anzola jazz, Castelfranco Emilia blues, Bubano blues, Mercatino verde del mondo (Bo), L’Altro Spazio (Bo), Ramona D’Agui, Teatro del Pratello (Bo), P.I.P.P.U Domenico Lannutti, Insegui L’Arte (Badolato CZ), Artedate (Mi), Paratissima Expo (To), Teatro Nuovo e club Giovane Italia(Pr), Teatro Comunale e Dehon (Bo), Teatro delle Passioni (Mo).

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