Un’attesa lunga 39 anni, tanto è il periodo intercorso dal terzo disco in studio della band scozzese, Bite, e quest’ultimo intitolato Mascara Streakz. La decisione di riformare gli Altered Images dopo lo scioglimento del 1983 è balenata in testa all’iconica frontwoman Clare Grogan in pieno lockdown pandemico, seduta attorno al tavolo della cucina con il marito Stephen Lironi e il vicino di casa, l’ex chitarrista dei Suede Bernard Butler.
La titletrack che fa da apripista è un pomposo inno new wave in cui sono ben distinguibili tutti i clichès delle sonorità anni ’80. “Red Startles In The Sky” ha un incedere solare e sbarazzino, coronato da un ritornello dal piglio contagioso, imitato dalla seguente “Colour Of My Dreams”, ideale punto d’incontro tra due stili completamente diversi come quelli espressi da Kraftwerk e Franz Ferdinand. Ed è un po’ come se il passato incontrasse il presente.
“Glitter Ball” è la dimostrazione che nonostante gli anni avanzino inesorabilmente il carisma di Clare rimane immutato. Ulteriore conferma si ha con la ballata “Your Life Is Mine”, mentre il vibrante synth pop di “Home” ci fa fare l’immancabile tuffo indietro nel tempo, come è lecito aspettarsi in casi come questo.
Alla fine, sotterrato da un cumulo di freddezza, viene fuori il nostro animo nostalgico e non riusciamo a resistere al ritmo di canzoni come “Changing My Luck” e “Double Reflection”, tra l’altro con un attacco molto simile alla notissima “You Spin Me Round (Like A Record)” dei Dead Or Alive. Praticamente un revival nel revival. Dopo un’incursione nel funk (“The Flame”) il cerchio si chiude con “Sleep”, una soffusa nenia elettronica.
Gli Altered Images sono tornati, c’è solo da capire se l’hanno fatto per restare o è stata solo una semplice toccata e fuga.
Altered Images – Mascara Streakz
