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Vicoli romani

Scritto da Sylvie Freddi

Vicoli romani

Sotto la pioggia sottile cammino svelta nei vicoli del centro di Roma
Calpesto sampietrini che cento mille volte mi hanno sopportata
Passo tra i vecchi palazzi che muti sorreggono il mio sguardo
alcuni ridipinti a nuovo altri più malmessi di quando li avevo lasciati
Io li riconosco
riconosco le loro forme, i loro chiaroscuri, le loro finestre, i loro portoni
riconosco il loro leggero maleodorante profumo
Con la punta delle dita sfioro l’intonaco di una parete
chissà se anche loro mi riconoscono
chissà se c’è ancora qualche fotogramma di me adolescente che vaga tra queste mura
Il resto
l’umanità che qui vive
lavora
passeggia
io non la riconosco più

About the author

Sylvie Freddi

Spazio, ultima frontiera. Io sono S e vi racconterò i viaggi dell'astronave Quatsch durante la sua missione diretta all'esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.

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