di Ginevra Tasca
La violenza sulle donne come si può combattere oggi e una donna che ha subito violenza come può uscirne? Abbiamo girato questa domanda alla Dr.ssa Barbara Gaiardoni perché ci siamo imbattuti in un senryū della nota pedagogista che ci ha molto colpito sul The Haiku Foundation che recita così:
Being able to speak his name without fear
La risposta alla nostra domanda da parte della Gaiardoni è stata la seguente
“La violenza non si combatte perché non riusciremo mai a debellarla. Quindi, s’accetta e si denuncia. L’accettazione non è per niente scontata, ma è l’unica strada per riconoscersi vittima, a cui segue la presa di posizione necessaria per uscire in avanscoperta e decidere di denunciare.
È semplice a dirsi, ma non a farsi. Il famoso “Tra dire e il fare, c’è di mezzo il mare” è valido anche in questo specifico caso.
Riguardo l’accettazione della violenza, le donne hanno un compito importante: noi tutte lo abbiamo, nessuna esclusa. Occorre solidarietà; un passaggio per niente scontato, soprattutto in ambito familiare, in cui la vittima viene addestrata, anche dalle donne della famiglia, a tacere e a “portare pazienza”; quel “lavare i panni sporchi in casa” di un tempo che fu e, ahimè, ancora attuale. È necessario, invece, comunicare, utilizzando la strategia più “facile”, più vicina al proprio sentire: una telefonata o un messaggio scritto. Tutto serve. Ovvio che prima s’agisce meglio è: il tempo non è sempre galantuomo.
La scelta a chi rivolgere la richiesta di aiuto è fondamentale: occorre affidarsi ad un “orecchio” professionale, formato e allenato ad ascoltare; e qui s’apre un mondo “magico”, per utilizzare un eufemismo, perché c’è di tutto e di più. Conta scegliere quella professionalità che sappia ridonare Luce e Libertà!”
Ringraziamo la Dr.sa Gaiardoni per averci regalato nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne un haiga con il senryu pubblicato sul “The Haiku Foundation”. È stato realizzato con pastelli a cera su carta watercolour 20 ark/sheets 300 g. Il senryu è stato scritto con una matita Faber-Castell 2 1/2 HB. Il lavoro fatto dalla Gaiardoni porta ad una riflessione sul tema della violenza soprattutto perché è stato fotografato su un depliant pubblicitario natalizio…forse ognuno di noi dovrebbe dare più attenzione a certi temi piuttosto che ad altri di carattere meramente commerciale. Ascoltiamo il nostro cuore e apriamolo agli altri, diamo ascolto all’altro soprattutto nei momenti di difficoltà!
Il senryu è un componimento poetico composto da tre versi per un totale di diciassette more. Nonostante condivida con l’haiku la struttura cinque-sette-cinque, si differenzia da quest’ultimo sia per i temi, il contenuto è ironico o sarcastico, sia per l’assenza del kigo che è il riferimento stagionale.