Gli Elio e le Storie Tese, anni fa, si scervellavano sulle possibilità di pace tra due delle band “fondamentali” degli anni ’90. E se nel frattempo i fratelli Gallagher litigano e sciolgono il gruppo più famoso di Gesù (dopo i Beatles), il buon Damon Albarn si diletta con side project, cartoni animati suonanti, supergruppi, e Graham Coxon si dà alla vita da solista, dimostrando quanto il sound “brit” provenga in maniera naturale dalle sue corde, un gruppo napoletano ci riporta indietro nei magici anni di Clinton, Tony Blair e della British Invasion (part II).
I The Right Place con il loro “long ep” Hiding In Plain Sight risuonano quegli anni, con la passione dei vecchi fan che intendono divertirsi e divertire con un genere che ha oramai suonato tutto e il contrario di tutto. Pulp, Stone Roses, Supergrass, chiare le influenze del quartetto partenopeo. I sette brani del loro buon lavoro d’esordio hanno un mastering di prestigio, quel Jason Howes che ha lavorato con Faithless e Dido, nello studio Premises a Londra (dove hanno registrato, tra gli altri, Blur e Suede). Mind The Gap e Cherry hanno riff radiofonici di grande impatto, e sebbene l’inglese del cantante non sia da Oxford o Cambridge, musicalmente i Right Place suonano bene, il progetto lo ritnego maturo, sebbene l’unico problema potrebbe essere il genere, oramai trito e ritrito. La sottile linea tra personalità e sufficienza nel creare canzoni di questo genere è ben visibile, sono brani non complicati da suonare, devono essere i suoni a far la differenza.
(I can’t be) Happy, singolo di grande presa, suonato dieci anni fa avrebbe fatto la fortuna di fior di band italiche. Bravi i Right Place, vedremo nel futuro cosa sapranno proporci.
“THE RIGHT PLACE” sono:
Jube – Vox, Guitar
Mickey – Guitar, Backing Vocals
Peppe – Bass, Backing Vocals
Marco – Drums, Backing Vocals
Track List:
1 – Mind the gap
2 – (I can’t be) happy
3 – The Cure
4 – Cherry
5 – I wish I was fallin’ away
6 – Two fingers
7 – The man for all the seasons