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Supereroi … ma anche no

Scritto da Alessandra Fenizi

Ritorniamo a sentirci comuni ma capaci di grandi cose

Credo che il gioco sia la parte più importante della nostra formazione e di ciò che siamo nella nostra vita da adulti. E osservo che nella macchina del gioco e del divertimento la comparsa di lui, il supereroe, non ha avuto effetti positivi sulla nostra psicologia e sulle nostre relazioni sociali!
Tra gli effetti collaterali sono la scomparsa della normalità, l’incapacità di immaginare che a fare grandi cose siano persone ordinarie, qualunque, una deresponsabilizzazione delle nostre azioni perché tanto prima o poi c’è un supereroe che risolve tutto, per non parlare del fatto che ogni supereroe esprime sempre la sua “potenza” attraverso la guerra!
Last but not least, i supereroi sono sempre personaggi ingabbiati in sceneggiature che Umberto Eco definiva a “testo chiuso”. Ogni storia ha un grande potere per il nostro immaginario e il nostro sistema di valori, leggiamo e guardiamo sceneggiature a testo aperto, il mondo non è in bianco e nero, ritorniamo a sentirci comuni ma capaci di grandi cose, potremmo essere molto migliori.

About the author

Alessandra Fenizi

Nata a Roma, Europa, nel 1969, esplora e media tra le diverse conoscenze e le diverse culture cercando quelle correnti che collegano lidi apparentemente lontani.
Ama la cultura orale, adora ascoltare. Ufficiosamente si occupa di comunicazione.

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