Sound&Vision

Steel Panther @ Alcatraz

Scritto da Yamilè Barcelò

È un susseguirsi di cazzate sul palco e tra una canzone e l’altra gli Steel Panthers fanno i commedianti

“Milano è il nostro posto preferito dove suonare” esordisce così Satchel, il chitarrista tigrato più loquace e simpatico con cui avete mai avuto a che fare, puntando il dito su un pubblico numeroso che davanti a tale affermazione tira fuori tutta la energia, trattenuta per ben più di due anni di astinenza da concerti, per esultare. Eh ti credo!
Freschi dal Nova Rock Festival in Austria, dove hanno suonato davanti a migliaia di persone radunate sotto il caldo cocente per godersi quella quindicina di gruppi che si susseguivano su due palchi stratosferici, sono tornati da headliner nella loro città del cuore con il pubblico italiano che, diciamocelo, è quello più coinvolgente che io abbia mai visto.
Tanti per la prima volta ad un loro concerto, tanti fan di una vita che sanno cosa aspettarsi dalla band glam metal più chiacchierata di tutti i tempi e non solo per il loro travestimento sul palco con i parrucconi stravaganti e i vestiti attillati, bensì per la loro comicità e il grande ruolo da intrattenitori; il tutto per condire una magnifica prestazione musicale con la voce sempre al top di Michael Starr.
Volevate ridere, essere spensierati e godere del puro divertimento con una band che sa suonare da Dio? Beh questo è stato il concerto giusto!
Sicuramente non passa inosservata l’assenza di Lexxi Foxx, all’anagrafe Travis Haley e in formazione sin dagli inizi negli anni 2000, il bassista più controverso di tutta la scena glam, che ha deciso di lasciare la band dando il via alla sua attività secondaria, “Sexy Lexxi’s Prettiest Pets”.
Nel frattempo che continua la ricerca del bassista, è Spyder (vero nome Joe Lester), amico, fotografo e tour manager, che li segue nel tour europeo e devo dire che Joe se la cava piuttosto bene nonostante l’eredità di Lexxy sia un bel fardello pesante da portare. Momenti di tenerezza tra amici, quel volersi bene che traspare anche nello show, accompagnati da improvvisazioni ben riuscite.
Signore e Signori! Che il cabaret abbia inizio! Satchel schiaffeggia il pubblico con le parolacce in italiano scritte sul palmo della mano. Michael invita una giovane fanciulla in transenna a salire sul palco, se l’è scelta proprio bene, bellissima, capelli biondi sciolti e pelle vellutata. Allora scatta una sorta di serenata dove ognuno canta il suo pezzo esaltando le doti fisiche della ragazza e chiedendogli ogni volgarità, come è giusto che sia in vero stile pantheriano.
Stixx lascia la batteria per suonare la tastiera e accompagnare con dolci note melodiche i suoi compagni di “merenda”.  “Facci vedere le tette” Michael esorta la ragazza ad una sorta di performance e lei fa finta di accontentarlo senza riuscire a sollevare la maglietta. “Stavo scherzando” dice lui poi chiedendo scusa a tutti i fidanzati presenti, fa parte dello show anche questo come ben sapete! È un susseguirsi di cazzate sul palco e tra una canzone e l’altra fanno i commedianti. La più bella e quella che mi ha fatto davvero ridere sino alle lacrime l’imitazione praticamente perfetta di Ozzy Osbourne durante Crazy Train. Pazzesco! Era davvero Lui!
Arriva il momento di 17 Girls in a Row e già le ragazze fremono per salire sul palco! Alla faccia della pandemia globale, c’è bisogno di far vedere che possono strusciarsi senza timori. Vogliono mostrare le grazie a tutti e poi per loro la festa non finisce lì, un membro della crew passa dinanzi loro distribuendo braccialetti per l’after show! Il tour si chiama, giustamente, “Res-erections” quindi bisogna recuperare il tempo perso nello stop forzato e ripartire con più grinta.
Loro ce l’hanno messa tutta e senz’altro il pubblico ha gradito, sia per la musica, che per le risate. Cercano di accontentare tutti, anche quando è finito tutto pure l’after show, si fermano a fare autografi alla folla che li aspetta davanti al tour bus. Li fanno sui cd, sulle foto, sui poster, sulle magliette e sui “balconi” scoperti di aggraziate donzelle.
Qui di seguito vedrete le foto che ho scattato al Nova Rock una settimana prima, e sono stata fortunata perché proprio all’Alcatraz non erano permessi fotografi (infatti alcune foto della serata sono state scattate con il cellulare): Satchel si è quasi commosso davanti alla sua foto perché poi ci ha raccontato che in quella foto c’era ancora la sua chitarra rosa, quella che dopo il Nova gli hanno perso in aeroporto e mai più ritrovata. Come dire riesumata e data una degna sepoltura. Quel ricordo ora appartiene anche a me e pende in una parete di casa mia, come la foto dell’intera band che hanno voluto appendere nel tour bus, c’è un pezzettino di me che viaggia insieme a loro. Alla prossima Steel Panther!

Scaletta del concerto:
Goin’ in the Backdoor
Tomorrow Night
Asian Hooker
All I Wanna Do Is F*ck (Myself Tonight)
Fat Girl (Thar She Blows)
Party All Day (F*ck All Night)
Crazy Train
Let Me Cum In
Weenie Ride
17 Girls in a Row
Community Property
Party Like Tomorrow Is The End Of The World
Death to All but Metal
Gloryhole

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About the author

Yamilè Barcelò

Yamilè Barcelò
Nasce all'Avana, Cuba, l'anno in cui uscì il singolo Bohemian Rhapsody. Si avvicina alla fotografia già dai tempi universitari, dove incontra Tito Alvarez e Alberto Korda (i grandi maestri della fotografia cubana post rivoluzionaria). Ama la musica in quasi tutti i suoi generi e ama l'urbex, meravigliata da quel che possono raccontare tanti luoghi dimenticati.

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