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Sopravvivenza

Scritto da Laura Passeri

Quando sulla Terra apparve l’Homo sapiens, sembrò che l’evoluzione avesse fatto proprio un buon lavoro…

Sopravvivenza

Quando i primi animali comparvero sulla Terra fu subito chiaro che, se volevano sopravvivere, dovevano imparare subito a fare due cose: mangiare e non essere mangiati. La maggior parte di loro si mise dunque subito al lavoro per cercare strategie che permettessero loro di mettere insieme il pranzo con la cena senza rischiare di diventare il
pranzo o la cena di qualcun altro.
Ora tra le cose più intelligenti che trovarono ci fu la capacità di illudere, di far credere una cosa per un’altra. I più timidi come il camaleonte o l’insetto stecco che non amavano essere al centro dell’attenzione, scelsero di assumere l’aspetto dell’ambiente circostante e così chiunque guardasse nella loro direzione, aveva l’illusione di guardare il solito paesaggio.
Gli spacconi che invece amavano essere guardati e ammirati e che non volevano ammettere che in fondo anche loro avevano paura, decisero di millantare doti che non avevano e così invece di nascondersi, si mettevano ben in evidenza imitando colorazioni e comportamento di specie velenose. Quelli furbi, come le zebre, la buttarono in caciara. In mezzo al branco, con tutte quelle righe bianche e nere, tutti si confondevano con tutti e si aveva l’illusione di vedere un’unica
massa rigata dai contorni indefiniti che confondeva i predatori.
Alcuni animali che erano nati grossi e muscolosi, all’inizio pensavano di potersene fregare. Si erano convinti che visto che la natura li aveva dotati di forza e prestanza fisica, avessero, per volere divino, il diritto di arraffare, mangiare e scialacquare. Ma anche loro si arresero all’evidenza che se volevano mangiare, era più conveniente assumere un aspetto che illudesse le prede, nascondendosi alla loro vista.
Certo, non andava sempre bene a tutti, ogni tanto qualcuno mangiava e ogni tanto qualcuno veniva mangiato ma, esclusi eventi catastrofici come meteoriti o glaciazioni, si viveva in un equilibrio che garantiva la sopravvivenza delle specie.
Quando sulla Terra apparve l’Homo sapiens, sembrò che l’evoluzione avesse fatto proprio un buon lavoro. Non si era mai visto fino ad allora un animale più intelligente e tutti pensarono che da allora in poi, l’uomo, grazie al suo genio, avrebbe risolto tutti i problemi. Poveri illusi! Il peggior superpredatore esistente al mondo che, anche se ha la pancia
piena, cattura, sfrutta, spreca, distrugge senza nessun riguardo specie animali e vegetali.
L’equilibrio si è rotto. L’intelligenza dell’Homo sapiens, solo un’illusione.

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Laura Passeri

Questa sono io, parole fantasia e scienza

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