A propos de News

Sebastiao Salgado @ Fabbrica del vapore

Scritto da Erminio Garotta

AMAZONIA
La Mostra di Sebastiao Salgado a Milano.
Fabbrica del vapore

Il pericolo che un fotoamatore corre quando si appresta a vedere una mostra di fotografia, è quello di perdere di vista il concetto principale, ovvero capire il senso della mostra stessa. Non ne sono esente, anche se cerco sempre di capire cosa succede all’interno dei luoghi dove vengono allestite le mostre proprio per andare oltre al pericolo “fotoamatore alla mostra di fotografia”.
Quindi?
Eh, la prima cosa che ho fatto sulla prima immagine che accoglie il visitatore è stata, togliere gli occhiali ed andare a “infilare” l’occhio nella stampa per vedere …. vabbè.
Ho quindi deciso di dividere in tre parti questo mio contributo.

Sensazione visiva (fotoamatore on…)
Bello l’allestimento con le grandi stampe sospese ed ad altezza occhi e molto, forse troppo per i miei gusti, illuminate. Una sorta di labirinto che accompagna il visitatore nei vari gruppi di immagini. Nella parte interna del labirinto tre grandi spazi circolari con supporti audiovisivi e con le fotografie appese sia all’esterno che all’interno degli spazi. Quello che racconterò ora, incontrerà l’ira dei seguaci di Salgado, scusate, ma non posso esimermi. Le grandi stampe sono moooolto… tutte uguali. Troppo estetismo, tra l’altro molto accentuato dall’illuminazione, alcune immagini fanno perdere di vista quanto il nostro artista vuole denunciare. Essendo quasi tutte riprese aeree ci si ritrova in un grafismo che dopo le prime immagini di ogni gruppo si sa già cosa si vedrà, ridondanti, troppo. Molte ricordano molto il filone di immagini “cartonate” (per i fotoamatori: HDR e varie collegate), un paesaggio che si sposerebbe molto bene in tavole di artisti di fumetti molto impegnati. Molto più interessanti, anche se meno, molto meno, sfacciate, tutte le immagini raccolte per documentare le comunità di indigeni che vivono nella Amazzonia, anche se, molte di queste, sono state “impostate” in un set volante allestito in loco. Avrei preferito immagini “meno perfette”.
Va bene, ora basta. (fotoamatore con pretesa di allestitore, stampatore, curatore, off…) Non mi piace questo “tipo di Salgado”.

Sensazione di pancia
Ho cercato, nel secondo giro, di “guardare” le immagini per capire cosa trasmettevano, e devo dire che il senso di immensità che le riprese aeree, delle foreste e delle acque amazzoniche, dànno è veramente forte. Questo è quanto il nostro pianeta mette in campo per “salvarci il culo” , dovremmo ricordarlo quando guardiamo queste immagini (ma perché cosi spettacolarizzate, accidenti..). Per quanto riguarda tutta la parte legata alla “presentazione” delle varie tribù, un gran lavoro di ricerca ha sicuramente supportato questo progetto. Mi ha sconvolto pensare che esseri umani riescano, spero ancora, visto che le immagini non erano recentissime, a vivere rispettando quanto gli viene “donato” da madre Terra. Ho avuto questo semplice pensiero: ma davvero riescono a vivere insieme uomini donne e bambini senza che nulla, abbigliamento compreso, possa distoglierli dall’unico loro obiettivo giornaliero, cioè vivere? Io per andare a vedere questa mostra ho usato l’auto, i vestiti, il denaro….

Parte terza
La mostra è allestita in uno spazio molto evocativo di Milano, e ci resterà sino al 19 novembre 2023. E’ una mostra che DEVE essere vista, il tempo c’è, non si accettano scusanti!
Non fatevi influenzare, nel bene o nel male, dalle mie parole… sono solo mie sensazioni, le vostre saranno sicuramente diverse!!

About the author

Erminio Garotta

error: Sorry!! This Content is Protected !!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Con questo sito acconsenti all’uso dei cookie, necessari per una migliore navigazione. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai su https://www.sound36.com/cookie-policy/

Chiudi