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Penicillium, la muffa supereroina

Scritto da Laura Passeri

La storia di molti super eroi, inizia così, in sordina. Quando tutto sembra perso, quando tutti ti cacciano via e pensi di non avere più speranze ecco che scopri qualcosa dentro di te che pensavi di non avere, qualcosa di straordinario: un superpotere

Le muffe erano state, fin dalla loro comparsa sulla Terra, goffe, di aspetto decisamente sgradevole e così timide da rasentare la maleducazione. Forse per via di questa estrema riservatezza avevano scelto di nascondersi in luoghi umidi e bui. Si accontentavano di poco: una parete dietro un mobile in un angolo buio di una casa, un pezzo di formaggio abbandonato nel frigorifero, il pane dimenticato nella dispensa. Non capivano tutta questa repulsione nei loro confronti. Certo, molte di loro potevano essere fastidiose e non si poteva negare che fossero il segno inequivocabile di sporcizia, umidità e decomposizione, ma non era colpa loro se qualcuno lasciava marcire del cibo, non era colpa loro se qualcuno dimenticava di ventilare le stanze o peggio costruiva case in luoghi bui e malsani.
Fatto sta che ogni qual volta che qualcuno si accorgeva della loro presenza, le cacciava via in malo modo e così molte di loro erano destinate a una vita da raminghe.
La storia di molti super eroi, inizia così, in sordina. Quando tutto sembra perso, quando tutti ti cacciano via e pensi di non avere più speranze ecco che scopri qualcosa dentro di te che pensavi di non avere, qualcosa di straordinario: un superpotere.
E anche la nostra storia inizia così, una muffa, Peniciullum per la precisione, cacciata per l’ennesima volta si lasciva trasportare dal vento ormai da ore.
Rassegnata e ormai convinta di non avere più speranza si ritrovò in una stanza stracolma di oggetti. Bicchieri di vetro e bottiglie di ogni foggia ricolmi di liquidi colorati sembravano abbandonati su enormi tavoli. Libri polverosi e consumati se ne stavano, parte stipati in una grossa libreria e parte abbandonati qua e là, sulla scrivania, sulle sedie, sui tavoli. Strani oggetti metallici con due grossi tubi erano allineati su un tavolo.
Su una cartella di carta piena di fogli, si leggeva chiaramente un nome: Alexander Fleming. Era decisamente un posto ideale per fermarsi e mettere radici (sarebbe meglio dire “ife”). Mentre stava decidendo se infilarsi dentro le pagine ingiallite di un libro o se nascondersi dietro a una fila di bottiglie, vide, impilati su un tavolo, degli oggetti di vetro che non aveva mai visto prima. Erano recipienti con il fondo piatto, a forma di cilindro con le pareti basse. Sul fondo era presente una sostanza gelatinosa, giallastra che emanava un odore irresistibile. Penicillium non aveva nulla da perdere e ci si tuffò dentro. Si sa, spesso i supereroi hanno qualcuno che in silenzio li aiuta, qualcuno che crede in loro, che vede prima di chiunque altro, i loro superpoteri. Fu così che Alexander Fleming, tornato da una breve vacanza si mise ad osservare le sue colture batteriche e si accorse che qualcosa di straordinario era accaduto. Una piccola insignificante muffa era riuscita a sconfiggere temibili batteri. Penicillium aveva aperto la strada a una nuova classe di medicinali, gli antibiotici, in grado di combattere infezioni incurabili. Il resto è storia: milioni di vite salvate

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Laura Passeri

Questa sono io, parole fantasia e scienza

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