di Ginevra Tasca
Giorni fa per caso mi sono imbattuta per caso in un post su Fb con questo commento: “Mamma la maestra ci ha dato una sorpresa. Non un gioco ma la signora che legge”.
Mi ha incuriosito così tanto che ho voluto sapere di più su “la signora che legge”.
Le ricerche mi hanno condotto a Nunzia Morosini, bibliotecaria e restauratrice di libri antichi, che – come mi racconta – per vocazione e per passione, ha fatto della promozione del libro e della lettura la mission della sua vita, donando la sua voce come lettrice volontaria e con progetti nelle scuole.
Ho voluto incontrarla e scambiare qualche parola con Nunzia, “la signora che legge”.
Mi racconta che la maestra Giuliana come regalo ai suoi alunni per l’ultimo giorno di scuola, ha voluto fare una sorpresa ai suoi bambini (dai 3 ai 5 anni) regalando la lettura di alcuni albi illustrati.
Ma da dove nasce questa passione?
Dovrebbe farla alla mia mamma questa domanda. Lei mi racconta sempre che già da piccola avevo una passione per la carta: ritagliavo, incollavo, conservavo, inventavo giochi con ritagli di giornale… Io invece, dopo il liceo mi iscrivo alla facoltà di Lettere moderne (vecchio ordinamento) con indirizzo storico artistico e dei beni culturali, per diventare una studiosa delle miniature medievali, ma alla vista di tanti libri antichi, pergamene e codici miniati decido di frequentare la scuola di conservazione e restauro del libro. E dopo diversi tirocini in Italia e all’estero, conseguo l’abilitazione al restauro presso l’Istituto di Patologia del Libro di Roma e inizio a lavorare in un laboratorio di restauro a Milano.
Non si è fermata a Milano però
No perché la vita mi ha portato all’estero e poi sono ritornata in Italia, precisamente in Toscana, dove per 15 anni ho gestito una biblioteca specialistica e un archivio storico, lavorando contemporaneamente in diverse biblioteche di pubblica lettura.
Ora però è in Campania, come è tornata lì?
Tornare in Campania è stata una scelta forzata. Non è facile, mi mancano tante cose ma spero di riuscire a mettere a disposizione del mio territorio l’esperienza acquisita in tutti questi anni.
Torniamo alla sua passione per i libri e la lettura
Unendo le mie competenze pratiche e teoriche, e tanta formazione, ho ideato un’attività didattica che promuove il libro e la lettura con l’obiettivo di avvicinare piccoli e grandi al piacere della lettura e alla conoscenza del libro. Dal 2006 porto “Alla scoperta del libro”© nelle scuole di ogni ordine e grado in diverse parti d’Italia, nelle biblioteche (alcune anche molto importanti, quali la Medicea Laurenziana e la Marucelliana di Firenze) e in qualsiasi posto dove si possa parlare di libri. Una delle esperienze più belle, è stata la partecipazione con il mio progetto didattico ad una crociera letteraria.
Cioè ha svolto la sua attività didattica su una nave?
Si. E’ stato un successo. Mi sono divertita tanto e non mi dispiacerebbe ripetere l’esperienza.
Come nasce “La signora che legge”?
Nel tempo mi sono specializzata sulla lettura ad alta voce frequentando anche corsi all’Università e corsi di formazione sulla letteratura infantile. Su questa formazione qualche anno fa ho costituito l’Associazione “La Navicella di Minerva” con l’obiettivo di promuovere la cultura, in particolare il libro e la lettura, anche attraverso progetti educativi nelle scuole di ogni ordine e grado.
Siete stati ispirati da Minerva dea della Sapienza?
Sì, ma non senza la complicità di Dante che nella Commedia compie il suo viaggio dall’inferno al paradiso a bordo di un’imbarcazione con la guida di Minerva che è sapienza e conoscenza. Non è un caso che l’Associazione “La Navicella di Minerva” si costituisca nel 2020, anno in cui in Italia e nel mondo si celebrava il Centenario di Dante Alighieri (1321-2021). Ispirati proprio dal viaggio di conoscenza del Pellegrino Dante ci siamo imbarcati come lui su una “navicella” “per correr miglior acque”. Lo dice in Purgatorio, nei primi versi del primo canto, lasciandosi alle spalle il mar sì crudele dell’inferno. Ispirati dal Poeta che riesce a non far naufragio grazie alla guida di Minerva che soffia le vele della navicella del suo ingegno, ci siamo imbarcati anche noi con lo stesso spirito e con lo stesso intento. Abbiamo drizzato le vele guidati da Minerva per promuovere il libro, scrigno dei saperi, attraverso la lettura. Promuovendo il libro si svolgono le attività di Minerva, si diffonde la conoscenza e i saperi, nel mare magnum, spazio mobile di storie. Storie al plurale, perché tante sono le vicende racchiuse nei libri, che come si vede nel logo dell’Associazione, sono onde che ‘trasportano’ la navicella, raccontano di mondi e spazi “altri”, in piena sintonia con la missione dell’Associazione che con la lettura mira a rilanciare i valori costitutivi di un nuovo umanesimo basato su inclusione e rispetto. Tutto questo è magnificamente rappresentato nel nostro logo ispirato dai versi di Dante dunque e creato appositamente per noi dall’amico e bravissimo incisore Luigi Casalino: una navicella (romana) che sotto l’egida di Minerva, naviga su libri che si trasformano in onde. Una Navicella, come la chiamava Dante, che sopravvive alle onde anche tempestose, grazie all’aiuto di Minerva, cioè sapienza che è anche conoscenza e i libri racchiudono saperi e conoscenza.
Crediamo fortemente nel valore sociale della cultura in tutte le sue forme, in particolare il valore del libro e della lettura come viaggio, come opportunità, occasioni e… sogni, da realizzarsi in qualsiasi luogo. Proprio per questo abbiamo spiegato le vele con il nostro primo progetto “Storie in cortile”, che portiamo avanti già da un anno, nasce come progetto di inclusione culturale e sociale legato alle periferie con l’obiettivo di raggiungere chi è distante dal libro e dalla lettura, chi incontra il libro solo quando arriva a scuola e lo considera solo strumento di studio. Il più delle volte noioso, perché imposto.
Così abbiamo iniziato a leggere nei cortili, nelle piazze, nei parchi, ovunque, perché qualsiasi luogo è quello giusto. Non è stato facile e non è facile, ma ora abbiamo un bel po’ di famiglie con bimbi piccoli che ci seguono, che ci riconoscono (io vengo identificata come “La signora che legge”), che lasciano le attività che stanno facendo per correrci incontro per ascoltare. A questi si aggiungono sempre nuovi bambini. E di questo siamo felici perché stiamo creando una mentalità, un’abitudine alla lettura ad alta voce e abbiamo scelto la lettura e il libro quali strumenti per cambiare il mondo. L’entusiasmo dei piccoli e dei grandi è la nostra forza e il nostro incoraggiamento.
In tanti e altre associazioni stanno percorrendo la nostra strada, con le letture e con le didattiche, questo ci rende felici perché rende più forte l’azione di promozione della lettura e ci incoraggia perché vuol dire che stiamo andando nella giusta direzione.
A quelli che dicono “ma che ci vuole a leggere un libro ai bambini!”
E’ necessaria una formazione adeguata ed esperienza perché i bambini si accorgono subito se le letture sono improvvisate e non sono curate. E’ importante la preparazione, l’accoglienza, l’empatia e la formazione che permette di scegliere i libri giusti per ogni fascia d’età e di qualità, di capire il pubblico che abbiamo difronte.
Pennac dice che “Leggere non è fatto di obblighi”, e i nostri incontri vogliono promuovere l’amore verso il libro e la lettura anche attraverso le relazioni, lo stare insieme. Vogliamo avvicinare alla lettura. Noi leggiamo ai bambini, ma l’incanto delle storie è presente anche negli occhi degli adulti che li accompagnano e che partecipano. Nelle piazze e nei cortili siamo noi che leggiamo, ma noi speriamo di fare da esempio che poi possano ripetere a casa, con lo stesso incanto e lo stesso entusiasmo.
Il suo entusiasmo è contagioso e gli occhi le brillano quando parla di libri e letture. Ma so che non ci sono solo le “Storie in cortile” e “Alla scoperta del libro” e che lei è anche operatore di programmi nazionali.
Da anni sono operatrice e volontaria del programma Nazionale Nati per Leggere, un programma promosso dall’Associazione Italiana Biblioteche (di cui sono socia), dal Centro per la Salute del Bambino e dall’Associazione Pediatri, che promuove la lettura in famiglia in età precoce; sono operatrice del programma nazionale Nati per la Musica, che promuove la musica in famiglia, e del progetto Mamma Lingua, che si rivolge ai bambini di età tra 0 e 6 anni di famiglie straniere per promuovere l’importanza della lingua madre. Quest’ultimo progetto a me molto caro, in quanto anche io sono diventata mamma in un paese che non era il mio e sono stata mamma straniera, sperimentando così quanto sia difficile mantenere la propria lingua, la propria identità e le proprie tradizioni, mentre tutto intorno si parla e si racconta in un modo diverso dal tuo.
Per contatti: lanavicelladiminerva@gmail.com