di Anna Carlomagno
Più che di un matrimonio questa è la storia del divorzio tra i due protagonisti: Charlie e Nicole. I
due vivono e si sono conosciuti mentre erano immersi nel mondo dello spettacolo; lui acclamato regista newyorchese di teatro, lei attrice californiana che per lungo tempo ha recitato nella compagnia teatrale del marito.
Ciò che scatena la sentita necessità da parte di entrambi di separarsi sta nel fatto che Nicole, ormai stanca di lavorare nel teatro perché succube dell’egocentrismo del marito e della sua infedeltà, accetta il ruolo per una nuova serie TV a L.A, ambiente che Charlie ha sempre snobbato, dove, per condurre le riprese, si trasferisce con il figlio di 10 anni.
Inizia così la loro relazione a distanza per poi accordare una separazione pacifica senza l’intervento di alcun avvocato; il corso della vicenda prende però una piega diversa quando Nicole decide di rivolgersi a Nora Fanshaw famoso avvocato divorzista. Da questo momento in poi per Charlie, che stava seguendo a New York l’organizzazione di uno spettacolo che si sarebbe tenuto a Broadway, le cose si fanno più complicate e la separazione con il tempo sembra far emergere in entrambi il loro lato peggiore.
Con questo film Baumbach, è in grado di arrivare dritto al cuore dello spettatore che è travolto da una vera e propria tempesta emotiva, l’appassionante e coinvolgente vicenda ritrae alla perfezione quelle che sono le difficoltà che anche una relazione profonda come quella dei due protagonisti rischia di affrontare.
Le relazioni umane sono qualcosa di estremamente complesso, spesso ambigue e contorte ma che si basano tutte su un equilibrio che bisogna saper mantenere come in una bilancia per evitare che il tutto crolli.
Dal film emerge anche l’importanza delle parole che possono ferire più di qualsiasi altra cosa, e del dialogo che spesso tra i due viene completamente a mancare perché mediato direttamente dagli avvocati da cui ne derivano continue incomprensioni e litigi.