Nell’inferno dantesco di Gustave Doré con Felice Limosani

Una musica soave un coro angelico proviene da dietro una tenda bianca della cappella dei Pazzi
Curiosa attraverso uno dei chiostri del complesso di Santa Croce a Firenze
Timidamente scosto la tenda mi aspetto di vedere un gregge di suore vestite di bianco che cantano con lo sguardo rivolto verso l’alto
Lo spazio vuoto è in penombra e sui muri scorrono immagini in bianco e nero
Mi metto in mezzo alla sala la musica mi avvolge sono in paradiso
Non in senso metaforico sono veramente in paradiso
E’ il finale delle proiezioni delle incisioni di Gustave Dorè che rappresentano il viaggio ultraterreno di Dante dall’Inferno al Paradiso
Rimango ferma e le proiezioni iniziano da capo
L’inferno scivola sulle pareti
Il coro da angelico è diventato spettrale cupo
La musica mi entra nel torace togliendomi il respiro
Accanto a me due piccole bambine si stringono terrorizzate alla madre e sbirciano di tanto in tanto le paurose immagini
Minosse Caronte Paolo e Francesca il conte Ugolino Pier delle Vigne
Siamo Dante che immobile scruta l’inferno
Le figure in bianco e nero sono ferme si muovono le braccia le ali il fumo l’acqua ogni tanto qualche testa sembrano le vecchie proiezioni delle lanterne magiche
L’artista Felice Limosani ha creato un percorso incredibile un equilibrio tra la fissità delle incisioni e qualche elemento che lui stesso ha reso mobile
Uno stupendo lavoro di prestigio
Ancora stordita mi metto seduta al sole sulla panchina che corre tutt’intorno al secondo chiostro
A occhi chiusi felice ripercorro questa inaspettata visione immaginando che anche Dante dalla sua tomba vuota posta proprio nella chiesa di santa Croce stia sorridendo