Un pianoforte sul palcoscenico e nient’altro. Tutt’intorno, l’infinita bellezza del Teatro Olimpico, gioiello palladiano del 1585, solitamente deputato alle rappresentazioni del Teatro Classico.
Chi è entrato in quel teatro sabato sera per partecipare a quella che lo stesso Morgan ha definito una lezione-concerto dal titolo Musica e vita da Bach ai Beatles, l’ha fatto in punta di piedi, parlando sottovoce, non avendo nemmeno ben chiaro cosa aspettarsi. Lo spettacolo infatti è stato concepito per l’occasione, non fa parte (o perlomeno non in questa forma) di un tour ma è nato proprio per questa edizione del Festival della Bellezza.
Lo stesso Morgan, entrando, è parso quasi ipnotizzato e stranito da ciò che lo circondava, e dall’abbraccio del pubblico che occupava la piccola platea e le gradinate a semiellisse difronte al palco – il teatro ha capienza di 470 posti ed era naturalmente sold out.
Incuriosito dalle meravigliose quinte del teatro, rappresentazioni in trompe l’oeil di vie di fuga in apparente salita, il musicista ha cercato più volte di penetrare quegli spazi, prendendo ben presto padronanza della scena con la sua verve accattivante e con la Musica, quella con la M maiuscola, che ha preso vita dalle sue dita sui tasti dello Steinway & Sons.
Marco Castoldi ha iniziato il suo viaggio attraverso i suoni, ed ha immediatamente trasportato il pubblico attraverso un mondo di emozioni, il cui filo conduttore era il genio compositivo dei grandi maestri dal passato al contemporaneo.
Da Bach ai Bluvertigo dello stesso Morgan naturalmente, passando attraverso Beethoven, ma anche Sergio Endrigo, Fabrizio De Andrè, Billy Joel, Domenico Modugno, George Harrison, Paul Mc Cartney, lo spettatore ha potuto rivivere momenti del proprio vissuto, amplificati.
Tra un brano e l’altro, aneddoti conditi da grande ironia nonché dal suo famoso sarcasmo, perlopiù personali e autoreferenziali, senza trascurare ovviamente frecciate piuttosto colorite nei confronti di qualche più o meno illustre collega.
Morgan ha parlato molto di sé, della propria vita ma lo ha fatto ponendo sempre davanti a tutto il suo lavoro: lo studio, la composizione, la musica suonata, le canzoni interpretate, la sua vita di musicista. Del resto il tema del Festival della Bellezza 2023, dedicato a Philippe Daverio, è “La vita che imita l’arte” e noi crediamo che il genio creativo di Morgan abbia reso appieno il concetto.
Su quel palco prezioso Morgan ha trovato infatti nel pianoforte un grande alleato, un complice con cui dialogare con innegabile talento, forza interpretativa ed emotiva che hanno da subito coinvolto gli spettatori, in una serata di grande musica dicevamo, ma anche di forte umanità.
“Come la musica compone la nostra emotività. Il genio nel creare sonorità espande il mondo interiore” era il sottotitolo della serata che si è aperta sulle note della celeberrima Toccata e fuga di Bach e si è conclusa simbolicamente con Arrivederci di Umberto Bindi, a dimostrazione ancora una volta (e di ciò Morgan si è fatto testimone e tramite) che ogni epoca ha avuto artisti geniali che hanno dato all’umanità la possibilità di godere nel proprio intimo di rara bellezza. Come Andrea Palladio fece alla metà del ‘500 nel progettare un teatro di così puro splendore, che non smetterà mai di emozionarci.
Gli applausi amplificati dalla splendida acustica hanno chiuso la serata con evidente entusiasmo da parte del pubblico dopo circa due ore di appassionante spettacolo.
Si ringraziano: l’ufficio stampa del Festival della Bellezza, l’ufficio stampa di Barley Arts, e il personale del Teatro Olimpico per la gentilezza e la disponibilità.
24.06.2023
MUSICA E VITA DA BACH AI BEATLES, lezione-concerto