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Last Universal Common Ancestor

Scritto da Laura Passeri

LUCA di caso in caso e per caso è arrivato fino a me che sto scrivendo o a te che stai leggendo

LUCA si aggirava un po’ furtivo in quel mondo nuovo, caotico, caldo e brulicante di nuove promesse. Dai fiumi rossi di lava si alzavano nuvole di vapor d’acqua, anidride carbonica, metano e ammoniaca che ricadevano in torrenziali piogge su giovani rocce appena affiorate.
Non sapeva bene cosa fare, se gettarsi nella mischia e godere del brivido del rischio o cercare un posto tranquillo, in qualche pozza d’acqua calda e stagnante e aspettare.
Per quanto i leoni e le pecore fossero ancora ben lontani dall’apparire (eravamo solo nell’Archeano), il dilemma era proprio quello: meglio un giorno da leone o mille da pecora? Il punto è che LUCA sapeva bene di essere unico, anzi sapeva bene di “essere”.
Prima di lui, forse, qualche acido nucleico o un po’ di amminoacidi sparsi qua e là, potevano ingannare e far pensare che stesse accadendo qualcosa di speciale. Ma era decisamente nulla in confronto a lui, la prima cellula, il primo che potesse essere definito, con pieno diritto, “essere vivente”.
LUCA intuiva anche, che la catena di eventi che avevano portato alla sua nascita era così improbabile, che quasi lo sfiorò l’idea che forse non era stato un caso.
Questo pensiero per un po’ lo tormentò, però era giovane e per carattere poco propenso agli approfondimenti filosofici e pensò che, visto che non aveva una risposta, tanto valeva divertirsi.
Aveva deciso: meglio un giorno da leone!
Con lento movimento ameboide, si avviò verso l’uscita della pozza d’acqua dove si trovava e rotolò giù da un sasso scivoloso. Se l’angolo di caduta dal sasso fosse stato spostato anche di un solo millesimo di grado, LUCA sarebbe caduto su un sasso rovente.
Per un banalissimo caso, si ritrovò invece in una pozza d’acqua enorme, colma di ogni ben di dio, dalla quale si godeva una vista spettacolare sul giovane mondo in formazione.
Mangiò così tanto, da ingrassare a dismisura. Quando già pensava di gettarsi in nuove avventure, qualcosa iniziò ad agitarsi dentro di lui.
Sentì un fremito nuovo, una gioia inattesa, tormento e delizia, piacere e dolore e in un crescendo di emozioni, in un’esplosione di piacere, si duplicò.
Fu così che da LUCA di duplicazione in duplicazione, di caso in caso e per caso si è arrivati fino a me che sto scrivendo o a te che stai leggendo.

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Laura Passeri

Questa sono io, parole fantasia e scienza

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