Interviste

Intervista a Davide Preda e Manuel Bertolazzi

Scritto da Gigi Fratus

Have a Drink on Me Day Fest 3. Come nasce un Festival.

Ci troviamo ospiti di Davide e Manuel rappresentanti dell’Associazione Culturale Giovani e Musica di Brembate Sopra, deus ex machina del festival Have a Drink On Me Day Fest giunta in questo 2023 alla terza edizione.

Buonasera ragazzi, anzitutto grazie per la vostra disponibilità! Direi di cominciare dall’inizio e raccontare come si è giunti a creare dal nulla un festival che, giunto alla terza edizione si sta facendo largo tra le proposte estive della provincia bergamasca…
Davide:
mah… H.A.D.O.M.F. nasce nel periodo post COVID, nel 2021, causa l’esigenza mia personale di presentare un libro autobiografico dove racconto le vicissitudini legate ad un periodo della mia vita piuttosto turbolento. Problemi, soprattutto di dipendenza da sostanze alcooliche.
Avendo deciso di dare una svolta alla mia vita, mi misi a scrivere questo libro in maniera franca e diretta, Essendo io un fan degli AC/DC decisi poi di prendere in prestito il titolo di una loro canzone Have a Drink on Me appunto. Organizzammo quindi la presentazione del libro e una piccola festicciola con una tribute band degli AC/DC a fare da headliner. Il tutto sarebbe potuto finire lì, tranquillamente!

Ecco, tutto sarebbe potuto essere circoscritto a quella serata, invece…
Davide
:E invece Manuel, ha cominciato a farmi ronzare in testa questa idea di proseguire e riproporre la cosa a scadenza annuale
Manuel: In effetti tutto è filato liscio come l’olio. La gente si è divertita e quindi, perché non riprovarci?
Davide: ci siamo quindi messi di buzzo buono ed abbiamo cominciato a lavorare alla seconda edizione dove hanno suonato fin dal tardo pomeriggio tre band locali e poi a chiusura della serata il grande Pino Scotto, icona della musica rock/metal italiana. Fin dalla seconda edizione abbiamo inserito una serata adatta ad una platea più vasta proponendo uno spettacolo di Marco Ravelli, esponente di spicco della musica dance anni ’90. Quindi il venerdì musica più, diciamo cosÏ, leggera, ed il sabato la serata rock. Una formula che si ripeterà anche quest’anno.

Quest’anno il venerdì sarà presente un tributo agli ABBA, scelta casuale, o ponderata, sempre nell’ottica di offrire un ventaglio ampio che nell’arco delle due serate soddisfi un po’ tutti?
Manuel: Diciamo che Davide fin dal principio è stato categorico sul sabato sera a tinte metal. E sempre con band che facciano musica originale. Da questo non si deroga. Il venerdì, invece, lo utilizzeremo per coinvolgere una fetta di pubblico diverso, più propenso ad un genere differente dall’heavy metal. Gente del paese ma anche gente della zona che vuol passare una serata diversa ascoltando buona musica e rilassandosi in nostra compagnia, quindi ci siamo detti, semplicemente, tu, Davide organizzi il sabato a tua immagine e somiglianza ed io mi occupo allo stesso mode del venerdì! Quest’anno la mia decisione è caduta su questa tribute band degli ABBA che, devo dire, sono molto bravi.

Programmare un festival dove la musica rock/metal la faccia da padrona non è semplice. Oltre ad avere un pubblico di nicchia spesso ci si scontra anche con un0idea che questa musica sia, diciamo così, malsana.
Davide: In effetti potrebbe essere questo il pensiero dominante ma diciamo che per ora le cose non sono andate mele in questo senso. Anzi, l’idea è di crescere pian piano e, magari, in un arco temporale di una decina d’anni diventare un festival di riferimento, almeno a livello provinciale. Non ci si vuole spingere più in là, ora come ora, ma più per scaramanzia che altro. Certamente l’obiettivo è crescere, fino a dove lo dirà il tempo!

Have a Drink on Me Fest vuole essere anche un veicolo informativo sulla pericolosità nell’abuso di alcool oppure esaurita la necessità di promuovere la tua storia personale si sta andando verso una direzione meno pressante da questo punto di vista?
Davide: Sinceramente e sicuramente nella prima edizione la tematica era molto più presente, sia per via del libro, sia perchè il tutto ruotava intorno ad esso. Dallo scorso anno…no. Abbiamo mantenuto il nome della manifestazione sopratutto per dare continuità al progetto, in modo che ci fosse stato presente ritrovasse nella memoria quanto aveva vissuto. Quest’anno, in realtà, ricorrendo anche il decennale da quando ho chiuso con l’alcool. Abbiamo deciso di ritornare anche al discorso sensibilizzazione. Abbiamo partecipato ad un bando di Bergamo e Brescia Capitali della Cultura, ed abbiamo ottenuto un riconoscimento economico che abbiamo deciso di investire nella presenza di Alessandro Sbarbada e Enrico Baraldi due esperti del settore che ci illustreranno attraverso una “chiacchierata informale” sul tema:La cultura del bere nel mondo della musica, che ci racconteranno vari aneddoti e storie vissute su queste problematiche relative soprattutto a vari cantautori italiani. Ci potrebbero poi essere altri interventi a sorpresa ma, ad oggi è ancora tutto in divenire e quindi manteniamo il profilo basso. Tutto ciò nella serata del venerdì.
In entrambe le serata l’A.C.A.T, associazione della quale faccio parte, darà la possibilità di testare il livello di alcool attraverso l’utilizzo di un etilometro. Tutto ciò è assolutamente anonimo e facoltativo.

Manuel invece segui appunto il venerdì, quindi la serata più soft, Manuel tra l’altro ricorda molto Ian Anderson, che tutti conosciamo, sopratutto quello degli ultimi anni almeno da un punto di vista visivo. Manuel dicevamo, rappresentala parte musicalmente più tranquilla. Questa scelta è stata fatta per differenziare in modo marcato le due serate e per non venire etichettati solamente in un genere o dietro c’è, appunto, un fruitore di generi più tranquilli?
Manuel: in effetti sì. Visto che nonostante le difficoltà oggettive nel creare un evento di questo genere riusciamo ad avere due serate, e non è per nulla semplice vista la burocrazia post covid ma non solo. La formula già lo scorso anno si è rivelata vincente e abbiamo deciso di confermarla. La risposta da parte della gente è stata molto forte in entrambe le serate e questo ci ha fatto comprendere al meglio quale direzione continuare a seguire. Se la formula è vincente, perché cambiarla?

Un aspetto poco conosciuto riguarda la progettazione di un festival di questo tipo. Quanto lavoro c’è nell’organizzazione di un evento quale H.A.D.O.M.F.?
Manuel:Il lavoro dietro le quinte è immenso e pieno di insidie non solo burocratiche, come già detto. In effetti non appena la macchina organizzativa riesce a chiudere tutti i dettagli dell’edizione in essere si parte subito a pensare a quella che verrà. Dietro a questi due giorni di divertimento, che lo sarà, finalmente anche per noi. Perché al di la di tutto anche noi ci godremo i frutti di mesi e mesi di stress vedendoli poi sfociare nel festival e nella partecipazione della gente, che sarà la nostra soddisfazione più grande e ci darà ulteriore carica per gli eventi futuri.

Voi fate parte dell’Associazione Culturale Giovani e Musica. Come nasce e come è organizzata? Ovvero, parafrasando un detto molto conosciuto: è nata prima l’Associazione o l’idea di HADOMF?Davide: L’Associazione vera e propria è nata dopo l’edizione dello scorso anno. A fine serata ci siamo ritrovati tutti dietro lo striscione di Have a Drink on Me ed abbiamo fatto una foto ricordo. Eravamo 40-50 persone ed alla fine guardandoci ci siamo chiesti perché non creare un qualcosa di stabile e possibilmente duraturo. A Settembre ci siamo incontrati ed una decina di noi ha deciso di aderire alla proposta mia e di Manuel. E da li nasce il tutto. Oltre al festival di Luglio abbiamo organizzato anche il concerto di natale nella Parrocchiale del paese ed abbiamo in progetto altri eventi.

Manuel, una cosa bella che è stata giustamente sottolineata è che l’Associazione di compone di una decina d i persone ma intorno ad essa ne ruotano altre 30-40 che si prestano in questi due giorni a far si che gli ingranaggi di questa macchina organizzativa funzionino perfettamente. Lo confermi?
Manuel:
assolutamente sì! E la cosa ancora più bella è che l’ottanta per cento di questi volontari sono principalmente giovani. Lo scorso anno abbiamo avuto una media altissima nel range 18/25 anni e questo è un dato importantissimo visto che solitamente si dice che i giovani siano poco propensi a fare volontariato, allo spendersi per gli altri, a dare una mano insomma. Quest’anno abbiamo anche una quota rosa importante rispetto al passato ma ci teniamo anche a sottolineare che numerose altre associazioni del nostro territorio hanno deciso di aderire al nostro progetto e di sostenerlo aiutandoci in tutto e per tutto. Ci sono esponenti del Comitato dei genitori, Gli Amici del Brembo ( il fiume che attraversa il nostro paese), l’Associazione Operazione Mato Grosso che si occuperà della cucina, Ecco. Un motivo di grande soddisfazione per noi è l’essere riusciti a coinvolgere associazioni di volontariato storiche nella nostra iniziativa. Essere, da ultimi nati, riusciti a creare questa identità forte e condivisa in un lasso di tempo cosÏ breve ci rende molto fieri di quanto fatto fino ad ora.

In conclusione si potrebbe sottolineare il fatto che, oltre ad essere un grande successo dal punto di vista delle presenze, dei fruitori di quanto avete creato, un’ ulteriore spinta a far si che nel futuro tutto questo non si perda sta nel fatto di essere riusciti a sviluppare un senso di comunità e comunione d’intenti nel riportare Brembate Sopra ad essere un paese più vivo, più ricco e più aperto.
Davide:sicuramente, il fatto che rispetto a qualche anno fa in paese non ci fosse più nemmeno la classica festa della birra era un aspetto negativo. E, oggi, camminare per le vie ed incontrare gente che ti chiede se anche quest’anno la nostra festa si farà è motivo di grande soddisfazione ed orgoglio.
Manuel: a maggior ragione perché siamo partiti da un periodo, ovvero quello post COVID dove i dubbi e le incertezze erano moltissimi. Avevamo tutto qua, in testa, ma riuscire a mettere le idee sul tavolo e farle diventare realtà non è stato semplice.
Davide:ancora oggi naturalmente no è tutto rose e fiori, anzi. Le problematiche sono sempre moltissime, insieme ai riscontri positivi arrivano anche le critiche, inevitabilmente, ma se sono critiche costruttive le accettiamo di buon grado, so lo sono solo per far polemica, se sono critiche fine a se stessi, sterili beh… allora facciamo spallucce ed andiamo avanti per la nostra strada!î

SOund36.com vi ringrazia del tempo che ci avete dedicato e non ci resta che augurarvi un grosso in bocca al lupo per l’edizione di quest’anno.
Appuntamento quindi a venerdÏ 21 e sabato 22 Luglio Piazza Giovanni Paolo II a Brembate Di Sopra in provincia di Bergamo, con il tributo agli Abba nella prima serata e la presenza, per l’unica data del 2023, nella seconda serata degli EXTREMA band thrash metal che ha fatto la storia del genere in Italia ed in Europa.

https://www.facebook.com/events/645677390337860
https://www.facebook.com/extrema.official

About the author

Gigi Fratus

Nato a Seriate (Bg) nel 1969, due grandi Amori, mio figlio Mattia e la mia Morgana, un’Aprilia RSV del 2003.

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