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Il meglio del 2021 per Giovanna Musolino

Scritto da Giovanna Musolino

In ordine puramente sparso ecco i dieci migliori album del 2021

Gang – Ritorno al fuoco:
Album preceduto da una trionfale campagna di crowdfunding che conferma ulteriormente il legame straordinario della band con i propri sostenitori. Dieci brani originali più una cover di Francesco De Gregori (A pa’) con cui, ancora una volta, Marino e Sandro Severini, unitamente al manipolo di ottimi musicisti che li accompagnano, danno fuoco alle polveri. Un album che trasuda bellezza e autenticità, che stilla ribellione genuina (non griffata nè sponsorizzata!) in ogni nota e in ogni parola.
https://www.facebook.com/gang.official

Idles – Crawler:
Questa band spinge a innalzare inni di lode agli dei! Ogni loro album riesce a scardinare e ricreare il concetto di genere musicale. Gli Idles sfuggono a qualsivoglia angusta definizione. Crawler è un album duro, complesso, cupo, multiforme. Un suono in continua evoluzione; cinque eccellenti musicisti che non amano ripercorrere le usuali strade, ma continuano a sperimentare e a cercare nuove sonorità.
Are you ready for the storm?
https://www.facebook.com/idlesband

Piers Faccini -Shapes of the fall:
Nel suo settimo album da solista lo straordinario artista anglo-italiano, da venti anni sulla scena, attinge a piene mani a culture e tradizioni musicali sia mediterranee sia anglo-americane, realizzando una ispirata opera di sincretismo musicale.
Nei tredici brani che compongono il disco Faccini indaga la multiforme natura dell’essere umano, ora creatore, ora devastatore. Ritmi ed echi del Maghreb, della cultura berbera, della musica tradizionale Gnawa, della tradizione arabo-andalusa, della taranta pugliese si incontrano, si amalgamano, in una contaminazione che nasce dalla profonda conoscenza e scaturisce nel dialogo.
A Buzz Supreme
https://www.facebook.com/PiersFacciniMusic

Dinosaur Jr – Emptiness at the Sinclair:
Registrato senza pubblico, a maggio, al Sinclair di Cambridge, nel Massachusetts. Il “vuoto” del locale di certo non inficia la potenza e l’energia di una delle band fondamentali nella storia del rock, che nell’aprile di quest’anno ha pubblicato anche il pregevole Sweep it into space. I sedici brani dell’album ripercorrono la quasi quarantennale carriera dei Dinosaur Jr (Feel the pain, Forget the swan, Just like heaven, I ran away giusto per ricordare alcuni pezzi leggendari) e ne confermano l’eccellente stato di salute e l’immutato entusiasmo.
https://www.facebook.com/DinosaurJr

Mogwai- As the love continues:
Sulle scene dal 1997 i Mogwai giungono al loro decimo album in studio. Undici brani in perfetto “stile Mogwai”. La band scozzese pennella ad arte sonorità che dilatano gli spazi, che amplificano le percezioni. Qua e là velature malinconiche che raggiungono l’acme in Ritchie Sacramento, canzone dedicata a “tutti gli amici musicisti che sono mancati nel corso degli anni”. Album eccellente: and the love continues!
https://www.facebook.com/mogwai

The Lost End- Denied Exsistence:
Terzo album per questa portentosa band di Norman, Oklahoma. Tinte oscure e potenza sonora, caratteristiche del sound del gruppo, si arricchiscono delle suggestioni tinteggiate dal sintetizzatore di Tanya Bishop. Cinque musicisti, che creano un congegno perfetto. Lo stile di The Lost End è personale, le atmosfere magnetiche e cupe. Un disco perfetto che conferma questa band come una delle più belle realtà del panorama musicale internazionale.
https://www.facebook.com/thelostendok

Godspeed You! Black Emperor – G d’s Pee AT STATE’S END!
Il miglior consiglio che si possa dare a chi non conosce i GY!BE è di sanare questa gravissima mancanza, ascoltando i sette album in studio che, dal 1997 a oggi, hanno realizzato, cominciando, magari, proprio dalla loro ultima fatica discografica. Band di culto, alfieri del post-rock, impegnati politicamente, ogni loro disco rasenta la perfezione. La loro musica è un concentrato di virtuosismo e passione: brani epici ed epocali, lunghe ed esaltanti cavalcate sonore. Ennesimo capolavoro.
“…That day the wind of revolt will resound like the music of “Godspeed You! Black Emperor”.

Phill Reynolds – A sudden Nowhere:
A sudden nowhere, uscito all’inizio di quest’anno, affonda le sue radici nel 2017: undici ballate per un album di estrema bellezza. Veneto dall’animo errabondo e cosmopolita, Phill Reynolds, alter ego di Silva Cantele, è un folksinger della migliore specie, di quelli che pennellano paesaggi sonori, che riescono a emozionare grazie a poche, ma eccellenti, materie prime: una voce profonda e avvolgente, una chitarra acustica finger style, testi vividi, che sanno raccontare storie e plasmare personaggi.
Hoodooh
https://www.facebook.com/phillreynoldsmusic

68 – Give One Take One:
terzo album dei ‘68, il duo noisey di Atlanta. Il disco è esplosivo. Dieci canzoni che possiedono la deflagrazione rabbiosa del Punk, la violenza del Metal, la dilaniante inquietudine del Grunge. Un sound potentissimo, che scartavetra le orecchie e corrobora la mente.
Ja.La Media activities
https://www.facebook.com/theyare68

Street Eaters- Simple Distractions 7”:
Cult band californiana sulla scena dal 2009. Quattro brani di energia allo stato puro. Ritmica rutilante e ipnotica, chitarre potentemente distorte. Punk vivificante della migliore specie. A chiudere il disco anche una epica cover di Love Like Anthrax dei Gang of four.
https://www.facebook.com/streeteatersband

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Giovanna Musolino

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