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Gato! @ Paderno

“Gato!”, il viaggio del sassofonista jazz Germano Zenga nel mondo musicale di Gato Barbieri giovedì 28 luglio a Paderno Dugnano (Mi)  

Dopo “Marilyn in Jazz”, l’omaggio a Marilyn Monroe della vocalist Beatrice Zanolini e del suo gruppo, e il concerto, tra samba, bossa nova e afrojazz, del Trio BraZuka, la minirassegna musicale organizzata dalla Cooperativa Controluce e da AHUM – con la direzione artistica di Antonio Ribatti – per il Comune di Paderno Dugnano (e inserita nel cartellone di eventi denominato Let’s Summer) si concluderà giovedì 28 luglio nel suggestivo scenario del Parco Lago Nord con il live del sassofonista jazz Germano Zenga e del suo quartetto. Zenga e i suoi sodali saranno protagonisti di “Gato!”, progetto ispirato al grande musicista argentino Gato Barbieri (inizio live ore 21.15; ingresso gratuito; prenotazione obbligatoria sul sito www.tilane.it; in caso di maltempo, il concerto avrà luogo presso il centro culturale Tilane).
Zenga e la sua band eseguiranno le musiche che Gato Barbieri ha scritto nel periodo compreso fra gli anni Sessanta e Settanta, senza tralasciare il classico “Last Tango in Paris”: ogni brano è stato rielaborato dal leader e dal suo quartetto (composto da Luca Gusella al vibrafono, Danilo Gallo al contrabbasso e Ferdinando Faraò alla batteria e alle percussioni) con arrangiamenti che imprimono originalità e freschezza, rispettando il senso armonico e melodico delle composizioni originali. Atmosfere argentine e sudamericane cariche di pathos si fondono con l’energia e l’intensità della musica jazz, per essere rielaborate in maniera personale dal sound di questa formazione. Spiega Germano Zenga: «La figura di Gato Barbieri mi ha inseguito per decenni nel mio percorso di formazione. Gato è uno dei rari artisti che ha attraversato la musica trasversalmente ed è per questo che non è mai stato considerato dai puristi un sassofonista jazz. Nonostante ciò, quello che mi ha catturato di lui è sempre stato il grande senso lirico e il suo suono riconoscibile. Così, dopo anni trascorsi a studiare i più grandi jazzisti di ogni epoca, ho pensato di approfondire anche il suo mondo, scoprendo di lui, ad esempio, molti punti in comune con John Coltrane, tra cui la spiritualità e la concezione di musica nello spazio. Questo progetto non è un classico tributo, quanto piuttosto lo sviluppo dell’idea musicale che Gato Barbieri ci ha lasciato in eredità». 
In particolare, il quartetto di Germano Zenga tratta il materiale melodico e ritmico del sassofonista argentino come punto di partenza per creare un sound libero da strutture ritmiche e armoniche, senza punti di riferimento fissi: «Neanche noi sappiamo dire a priori quale direzione prenderà la nostra musica, consapevoli solo del fatto che è necessario perdersi per ritrovarsi – conclude Zenga – L’unica nostra preoccupazione è che l’energia fluisca sempre all’interno di un cerchio immaginario in cui ognuno di noi entra ed esce quando vuole».

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