E’ tempo di sesto album per gli scozzesi Franz Ferdinand che da poco hanno tagliato il traguardo dei vent’anni di carriera. The Human Fear segna l’entrata a tutti gli effetti nel gruppo della batterista Audrey Tait, con la quale la band aveva già registrato il singolo “Billy Goodbye” contenuto nella raccolta Hits To The Head. Il disco si apre con l’elegante “Audacious”, dove il ritmo reggaeggiante si spezza nel ritornello a favore di un beatleasiano mid-tempo. La spiazzante malinconia di “Everydaydreamer” si dimentica subito con la successiva “The Doctor”, un brano dance che ci riporta automaticamente agli esordi del gruppo, quando la spregiudicatezza contava più della forma. Le inquietanti incursioni elettroniche di “Hooked” e la nostalgica “Build It Up” rendono il menu’ più variegato e spalancano le porte al singolo “Night Or Day”, una delle portate principali del lavoro.
La ballata “Tell Me I Should Stay” sciorina tutta la classe smisurata che accompagna ormai Alex Kapranos e soci da più di due decadi, mentre si riaffacciano con insistenza gli echi primevi in “Cats”, una canzone che non avrebbe faticato a trovare posto anche in un must come You Could Have It So Much Better del 2005. I synth orientaleggianti di “Black Eyelashes”, la spensierata “Bar Lonely” e “The Birds”, una traccia dove la batteria della Tait esce fuori dai ranghi regalandoci qualche bel drum fill, ci danno appuntamento alla prossima puntata. The Human Fear è un disco realizzato con mestiere, capace di sintetizzare una carriera ventennale in trenta minuti o poco più.
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