Il progetto The Swing Brothers nasce da lontano: l’amicizia tra Sergio Caputo e Francesco Baccini è sgorgata in uno show spontaneo e dall’appeal estroso. Il giorno 12 agosto nella maestosa cornice di Piazza del Popolo a Offida (AP) abbiamo avuto modo di intervistare il cantautore genovese.
Come nasce il progetto The Swing Brothers, che ti vede sul palco insieme a Sergio Caputo?
Questo progetto è nato nel 2016: Sergio mi ha chiamato un giorno chiedendomi di fare un concerto insieme. Da amante delle collaborazioni e da appassionato dei dischi di Caputo ho accettato subito. Da lì abbiamo iniziato a scrivere dei pezzi, ognuno dalle proprie case, passandoci le idee via Skype, fino a fare un album autoprodotto intitolato Chewing Gum Blues. Sono cinque anni che questo concerto continuiamo a portarlo in giro: tre o quattro date l’anno le facciamo sempre.
Vuoi farci il bilancio di una carriera trentennale?
Se mi metto a pensare alle istantanee della mia carriera ci metto una settimana a scegliere le più rappresentative. I miti della mia infanzia li ho conosciuti tutti, da De André a Jannacci. Io sono uno che si annoia spesso, adesso mi diverte di più il cinema, recitare, sono proiettato su altri canali. A gennaio uscirà anche un film documentario su Luigi Tenco che ho prodotto.
La trovi cambiata la musica rispetto al tempo dei tuoi esordi?
La musica è cambiata tanto negli ultimi dieci anni: non si capisce più niente (risate, ndr). Se quindici anni fa mi avessero detto che nel 2021 la canzone dell’estate l’avesse cantata Orietta Berti mi sarei messo a ridere. Oggi dobbiamo ringraziare Orietta, perché ci ha fatto vedere la differenza tra chi sa cantare e chi no.
Al giorno d’oggi non ti rivedi in nessun artista del panorama musicale attuale?
No, anche perché una cosa che manca, non solo nei giovani artisti, ma anche in quelli della mia età, è il coraggio. In tutti i settori la gente ha paura, si autocensura, siamo in un mondo che vive di politically correct. Oggi un brano come “Le Donne di Modena” verrebbe etichettato come un pezzo maschilista. Se mi devo castrare anche a livello di pensiero, la creatività diventa un’entità pericolosissima.
Usciamo dai conottati musicali e, con l’avvicinarsi del fischio d’inizio della nuova stagione calcistica, vorrei chiederti come vedi quest’anno il tuo Genoa?
Abbiamo fatto la solita generosa campagna acquisti comprando giocatori del 2011 (risate, ndr). Confido in Ballardini, che faccia l’ennesimo miracolo. Male che va giocherà lui.