I CCCP sono sempre stati legati alla realtà, hanno sempre rappresentato il tempo che viviamo; sono sempre stati scomodi e sono sempre stati accusati di “eccesso di contenuti”. La loro è una storia che è legata indissolubilmente alla nostra, ad alcuni di noi che hanno sempre creduto e credono ancora in qualche valore imprescindibile. Non si vedevano ormai da trenta anni i quattro componenti di questa cellula dormiente che si è svegliata e come dice Zamboni “ci svegliamo e vediamo ancora qualcosa che non ci piace e questo disagio noi lo mettiamo in musica, in teatro e in tante altre cose. […] Siamo sempre stati teatranti che hanno abusato della musica”.
I CCCP si sono svegliati ma ci tengono tutti a precisare che questa non è una reunion: “Non vogliamo fare la caricatura dei CCCP – sottolinea Lindo Ferretti – ora siamo vecchi e non più strafottenti”.
E’ accaduta una cosa però, nel frattempo, come dice Annarella “La mostra è accaduta e c’è stato tantissimo lavoro dietro per prepararla”, perché questa non è solo una mostra ma un viaggio; non è una mostra celebrativa di un gruppo ma ci sono i legami, tutti quelli che i CCCP hanno stretto in tutti questi anni, a partire da Reggio Emilia. I CCCP sono i figli di quella terra, ed ecco che il mondo vi entra dentro con prepotenza.
Reggiani di nascita anagrafica, concepiti a Berlino che li ha educati nel profondo, rinati al mondo nell’Emilia Paranoica degli anni ‘80, caduti assieme al Muro alla fine di quel decennio, i CCCP – Fedeli alla Linea si sono imposti come un fenomeno che, ben lontano dall’esaurirsi in quegli anni dimenticati, è restato capace di ritrovare continuamente la propria attualità grazie a intuizioni che ancora oggi sono di riferimento per una moltitudine di appassionati.
Dal 12 ottobre 2023 e fino all’11 febbraio 2024 ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia, i CCCP – Fedeli alla Linea (Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur) a 40 anni dall’uscita del loro primo EP “Ortodossia”, riaprono i cassetti di un archivio collettivo fatto di immagini, suoni, testi, abiti, scenografie ed esperienze per far rivivere al visitatore quei momenti che hanno segnato la loro esistenza e che continuano a creare nessi culturali tra epoche e luoghi opposti.
L’esposizione, che sottolineerà la forza dirompente dei testi e l’aura quasi mitologica che circonda il gruppo, ne ripercorrerà l’intera storia. Una storia che ha intercettato alcuni tra i nomi più caratterizzanti degli anni ’80, da Pier Vittorio Tondelli a Luigi Ghirri a Amanda Lear.
Un percorso cronologico e antologico porterà il visitatore a scoprire i dischi pubblicati dai CCCP, la gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che li circondava e a cui si sono ispirati e poi gli universi generati attraverso i suoni, i testi, gli abiti e le performance create. Il racconto cronologico lascerà anche spazio a ambientazioni immersive atte a ricostruire, attraverso installazioni sonore, video, parole e immagini, il caos dell’essere CCCP, le esperienze quotidiane delle varie fasi creative, le sperimentazioni e i concerti.
Partendo da Reggio Emilia, la mostra proietterà il visitatore in uno spazio umano illimitato, collegando di volta in volta Berlino est e ovest, l’Europa delle frontiere, Beirut, il mondo arabo, URSS e paesi satelliti, la Cina, Hong Kong, la Mongolia, Kabul, Palestina, Israele, Mosca, Leningrado e trasformando vorticosamente quei luoghi in periferie e centri di un unico impero mentale.
La Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia promuove e organizza “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024”.