Sound&Vision

Diodato @ Palcoscenici Metropolitani

Scritto da Valeria Bissacco

La bellezza di Diodato sta proprio nell’essere capace di trasformare in meraviglia anche i momenti più tormentati, riuscendo a scavare nell’animo dell’ascoltatore e comunicare con lui con straordinaria capacità di empatia

E’ stato un turbine di emozioni, luci, colori, suoni – non ultimo quello della pioggia – e parole quello che lo scorso 27 giugno ha travolto le oltre 2000 persone (l’evento ha registrato il sold out) che sono accorse al Parco Bissuola di Mestre per partecipare al concerto di Diodato organizzato dal Settore Cultura del Comune di Venezia e da Arteven nell’ambito della rassegna Palcoscenici Metropolitani, in una serata davvero speciale.
Dopo la partenza del tour a primavera nei principali club in Italia e in Europa, Diodato prosegue il suo viaggio musicale durante l’estate e Mestre è stata fra le prime date del “Così speciale Summer tour2023”, prodotto da OTR live, che vede il cantautore ospite dei più prestigiosi festival d’Italia.
Antonio Diodato, fra le figure più raffinate e apprezzate del nuovo panorama musicale italiano, affiancato sul palco da una band di strepitosi musicisti, è tornato a ricongiungersi al suo pubblico con grande entusiasmo e straordinaria umanità insieme alla sua innata delicatezza e alla sua gioia evidente di suonare dal vivo, riuscendo a smuovere con i suoi brani sensazioni forti e spesso contrastanti nel profondo dell’animo. Come su una sorta di ottovolante emotivo, insomma, gli spettatori si sono trovati a compiere uno straordinario viaggio tra i propri sentimenti, accompagnati sia dai più grandi successi del cantautore, sia da brani magari meno noti al grande pubblico nonché dalle nuove canzoni estratte dal suo quarto album di inediti Così speciale pubblicato lo scorso marzo.
Dopo un inizio ricco di entusiasmo con tre brani di forte impatto quali Ci vorrebbe un miracolo, Un’altra estate e Di questa felicità, con l’arrivo delle canzoni più intime e introspettive sono cominciate anche le prime gocce di pioggia; ci si è quindi trovati a fare i conti con le lacrime più nascoste e con l’evidente scrosciare del temporale. Sulle note di Mi fai morire, e ancora di più di quelle della languida Ubriaco, la platea ha “cambiato colore”, come ha notato lo stesso Diodato, ricoprendosi di k-way e ombrellini, senza allontanarsi (semmai spostandosi di poco per cercare un fortuito riparo), quasi inchiodata alla sedia da tanto splendore sonoro e luminoso proveniente dal palco.
A conquistare tutti i presenti sono state l’ energia dei musicisti e l’amore profondo di Diodato per la sua arte, così evidenti che il concerto è proseguito senza parole di circostanza ma ancora pieno di tanta tanta grande musica.
Sul palco, con Antonio Diodato hanno suonato con grande passione Rodrigo D’Erasmo al violino, percussioni e cori, Simona Norato alle tastiere e ai cori , Andrea Bianchi di Castelbianco alle chitarre, Gabriele Lazzarotti al basso, Lorenzo Di Blasi alle tastiere, Beppe Scardino e Stefano Piri Colosimo ai fiati, Alessandro Commisso alla batteria.
Uno dei momenti più intimi condivisi da Diodato con il pubblico è stato accompagnato dalla sua voce sulle note di quel gioiello che è Mi si scioglie la bocca, fino a quando, un paio di brani dopo, il temporale è cessato e ognuno ha potuto riappropriarsi dell’aspetto migliore di una grande serata.
Con Occhiali da sole, quasi fosse destino, è tornato del tutto il sereno, e nella successiva parte del concerto l’atmosfera in platea si è fatta caldissima: il pubblico, invitato dallo stesso cantautore, si è alzato e ha iniziato a muoversi e a ballare al ritmo delle canzoni più incalzanti e vivaci come Che casino e Lasciati andare. Sul finale, Fai rumore, è partita quasi in sordina e poi è stata cantata da tutto il pubblico in coro in un lungo meraviglioso abbraccio che ha circondato Diodato, che inaspettatamente è sceso dal palco e si è mischiato alla folla fra lo scintillio dei telefonini, mani tese e urla di gradimento, di gioia e di gratitudine.
La serata non poteva che concludersi, dopo più di venti brani, con cori, danze e applausi scroscianti (altro che pioggia!) su Che vita meravigliosa, una esortazione a vedere l’aspetto migliore delle cose, amplificando le emozioni positive anche quando si passa dalle vette dei grandi successi al fondo degli abissi interiori, e viceversa.
La bellezza di Diodato sta proprio qui, nell’essere capace di trasformare in meraviglia (nel suo caso attraverso le canzoni) anche i momenti più tormentati, riuscendo a scavare nell’animo dell’ascoltatore e comunicare con lui con straordinaria capacità di empatia.
Si ringraziano Otr live, l’ufficio stampa Words of you e il personale di Arteven per la disponibilità e la gentilezza.

 

DIODATO, Così speciale Summer tour 2023
Mestre (Venezia), 27.06.2023

About the author

Valeria Bissacco

Sono nata sotto il segno dei Pesci, sono diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, vivo in Veneto e mi occupo di fotografia per passione praticamente da sempre. Amo la musica italiana e da quando avevo 12 anni seguo i concerti dei miei artisti preferiti e li fotografo, unendo così le mie due più grandi passioni. Pratico Arti Marziali (la mia terza passione), insegno Karate ai bambini e alle persone con disabilità, mettendomi in gioco ogni giorno sul tatami come nella vita. Il mio bisogno di nutrirmi di bellezza mi porta spesso in giro per l’Italia e l’Europa a visitare musei, assistere a concerti, eventi, esposizioni d’arte o semplicemente (da vera pesciolina) su una spiaggia solitaria in Grecia ad ammirare e respirare il mare.

Per ZONA Editore ho curato l’inserto fotografico del libro: Francesco Baccini, ti presto un po’ di questa vita, e ho pubblicato una raccolta di racconti che prendono spunto dalle canzoni della mia vita: Margherita, Alice e le altre.
Ho esposto le mie foto a Milano, Treviso e Castelfranco Veneto.
Alcune mie immagini compaiono all’interno della copertina di album di Francesco De Gregori, nel dvd di Dalla e De Gregori Work in progress, e nei dischi di altri musicisti emergenti.
Mie foto di De Gregori sono inoltre in copertina di una storia della canzone di De Gregori a cura di Enrico Deregibus e all’interno di altre pubblicazioni a carattere musicale.

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