Interviste

Demian Dorelli

I think the real essence is where music makes a connection with people

Demian Dorelli, artista londinese, scopre il pianoforte da bambino nella casa dei genitori. Da allora compone brani che veicolano evocative emozioni e percezioni al fine di creare riconnessione tra le anime. Una piacevole chiacchierata, qui:

According to you, what’s the real essence of music?
(Secondo te, qual’ è la vera essenza della musica?).
I think the real essence is where music makes a connection with people, it’s that ability to evoke thoughts and emotions that are not as easily accessible otherwise and in fact in doing so people can even feel more connected with each other, sometimes just for a moment but that’s an important moment.
(IT: Credo che la vera essenza risieda dove la musica crea una connessione con le persone, è quella capacità di evocare pensieri ed emozioni che non sono facilmente accessibili altrimenti e in effetti così facendo le persone possono anche sentirsi connesse le une alle altre, a volte solo per un attimo, ma si tratta di un attimo importante).

Could you tell us about your first approach to piano?
Potresti raccontarci del tuo primo approccio al pianoforte?
As a young boy growing up in London, I first began to discover what a piano was while at home. My mother has a very old brown wood coloured piano in the house, that wasn’t even in tune, actually it was a whole tone below concert pitch! But somehow it had a lovely character that made me want to explore it. I didn’t have lessons to begin with so it was a more experimental beginning, but very quickly I was dreaming this becoming part of my life and identity.
(IT: Da ragazzino crescendo a Londra, ho iniziato in casa a scoprire cosa fosse un pianoforte. Mia madre ha in casa un piano marrone molto vecchio che non era mai accordato, in realtà era un intero tono sotto alla tonalità da concerto, ma in qualche modo aveva un carattere amabile che mi invogliava a scoprirlo. Non presi lezioni per iniziare a suonarlo, così è stato un inizio più sperimentale, ma sognavo che molto presto esso potesse diventare parte della mia vita e della mia identità).

What do you want your notes to convey to the listening audience?
Cosa desideri che arrivasse al pubblico attraverso le tue note?
I would love people hearing my music to feel like they have moment where there is a space for to feel a sense of freedom to reconnect with themselves and everyone else. So often we are all caught up in the day to day of our lives that there seems to be no time for our souls to breathe. I think music has that ability to help us reconnect in some way.
(IT: Mi piacerebbe che le persone che ascoltano la mia musica possano nel momento sentirsi come se fossero in uno spazio “sicuro” per poter provare un senso di libertà al fine di riconnettersi con se stesse e tutti gli altri. Troppo spesso siamo tutti intrappolati nel quotidiano delle nostre vite che sembra che le nostre anime non abbiamo tempo di respirare. Penso che la musica abbia questa capacità di aiutarci a riconnetterci in qualche modo).

 Among your music tracks is there one you’re closest to?
Tra I tuoi brani ce n’è uno cui sei più legato?

Recently it has been a track from my previous album. The piece is titled ‘The Letter’ and is dedicated to my late mother-in-law and based on a painting by dutch artist Jan Vermeer, ‘A girl reading a letter by an open window’. It reminds me of the importance of communication and how in particular that has changed in recent times but in some cases I’m not sure for the better. Modern life means everything is required to be instant, but imagine how writing or receiving a letter created a different experience. The anticipation, the excitement and time one would spend was quite different. The stories and sentiments contained within a handwritten letter felt more significant somehow. I think we miss some of that in a modern society.
(IT: Di recente è stato un pezzo dal mio album precedente. S’intitola “The Letter”, è dedicato alla mia defunta suocera e fa riferimento a un dipinto del danese Jan Vermeer: “Ragazza che legge una lettera da una finestra aperta”. Mi porta alla mente l’importanza della comunicazione e in particolare come questa è cambiata negli ultimi tempi, ma in alcuni casi non sono sicuro se sia migliore. La vita moderna implica che ogni cosa deve essere istantanea, ma immagina come scrivere o ricevere una lettera potesse creare un’esperienza diversa. L’attesa, l’emozione e il tempo che uno impiegava erano abbastanza diversi. Le storie, i sentimenti contenuti all’interno di una lettera scritta a mano erano più importanti (sentimentalmente) in qualche maniera. Credo che abbiamo perduto un po’ di tutto ciò nella società moderna).

What about upcoming projects?
Prossimi progetti?
I’m currently working on a 4th record. I don’t want to say too much about it yet! But I would like to read you this… “Betty said she prayed today, for the sky to blow away, or maybe stay…. She wasn’t sure”.
(IT: Attualmente sto lavorando al mio quarto album. Non voglio svelare troppo al riguardo! Ma mi piacerebbe leggervi questo: “Betty ha detto che oggi ha pregato il cielo di soffiarla via o forse di stare. Non era sicura”).

DISCOGRAFIA:
A Romance of many dimensions.
My Window
Nick Drake’s Pink Moon. A Journey on piano.

 

 

About the author

Annalisa Michelangeli

Mi chiamo Annalisa Michelangeli, nata a San Severino Marche nel 1982, ma cresciuta in un piccolo paese tra Marche e Umbria, sui Monti Sibillini. Vivo a Macerata. Amo la musica e ogni altra forma d’arte da sempre. Scrivo poesie e di recente ho pubblicato un saggio autobiografico su un mio personale percorso legato alla gestione della fibromialgia. Ho una formazione linguistica e letteraria, possiedo attestati per insegnare yoga per bambini e quello di assistente all’infanzia. Attualmente svolgo attività di docenza d’italiano per stranieri che è il mio ambito di specializzazione e mi appassiona molto. Da molti anni seguo concerti in tutta Italia, in passato con una frequenza maggiore essendo allora più libera da impegni lavorativi e famigliari: sono anche mamma di una bambina di otto anni. Nel 2007/2008 ho frequentato un corso di giornalismo musicale legato a una rivista che si occupava sia di jazz, che di rock. Ascolto soprattutto indie rock inglese e italiano, ma anche cantautori del passato, musica francese, sono curiosa di scoprire gruppi emergenti e nuove sperimentazioni nel panorama musicale.

error: Sorry!! This Content is Protected !!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Con questo sito acconsenti all’uso dei cookie, necessari per una migliore navigazione. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai su https://www.sound36.com/cookie-policy/

Chiudi