Condominio fantasma

Neanche i faraoni avevano osato tanto
Il deserto è scomparso
Le costruzioni cubiche come tanti piccoli lego lo seppelliscono
Immensa è la città del Cairo
Una moltitudine di nuove strade si snodano tra parallelepipedi di mattoni
Lingue di asfalto si rincorrono si intersecano si scavalcano
Superano indifferenti i fantasmi degli edifici brutalmente sventrati per lasciarle passare
Una parete rosa una blu una viola una gialla una arancione una azzurra
Colori di stanze che non ci sono più
Un’intimità svelata in questo paese dove i veli sono sempre più numerosi
Colori di sogni messi a nudo con un impudico e brutale disinteresse
Dove sono finiti Kamila Aisha Hassan Mahmud Yasmin Omar Fatima Akhmed Hana Jameela?
Forse stritolati da un apatico immobilismo osservano disorientati le nuove pareti lasciandole senz’anima
Ma a me piace pensare che un padre decide di scendere giù tra i vicoli del fatiscente palazzone in cui ha appena traslocato
Gira l’angolo ed entra in un negozio che vende vernici
Poi torna si infila nell’androne e sale le scale mentre il manico di ferro del barattolo gli sega i palmi
Manda i bambini più piccoli nell’unica altra stanza
Poi dipinge il muro di azzurro
Vuole fare entrare nuovamente il cielo nella stanza
Vuole che anche i suoi bambini crescano con il colore del cielo di Aswan
Contento si siede sul pavimento e guarda le pareti azzurre
Guarda il cielo della sua Nubia che ha lasciato da bambino tanti anni prima