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C’è chi può

Scritto da Red Sheep

Ci sono uomini e donne vittime dello sfruttamento, del caporalato, di agguati armati a scopo punitivo perché, magari, hanno osato avanzare qualche richiesta di trattamento rispettoso della loro dignità

Je suis madame Arabella Domitilla Perepè Della Malora,
Sono profumata, elegante e faccio la signora.
Mi sottopongo a qualche ritocchino,
Per avere sempre un bel visino.
Organizzo serate di beneficenza,
In cui rifulge la mia benemerenza.
Raccolgo cospicui fondi per la protezione,
Del ratto andaluso crisocaudino in estinzione.
Mi batto perché abbia un parcheggio riservato,
Solo chi ha una Porsche e un reddito elevato.
Del colore rosso invoco l’abolizione,
Perché sa troppo di rivoluzione.
L’impegno, insomma, è la mia bandiera.
Ne sono soddisfatta, orgogliosa e fiera.
Sono Abdul, ho dieci anni e mi chiamano immigrato,
Anche se qui, in Italia, sono nato.
Vivo a Torretta Antonacci*
Insieme a centinaia di poveracci.
Per immaginare questo posto pensate all’inferno,
Rovente d’estate e gelido in inverno.
Mio padre fa il bracciante e si spacca la schiena,
Affinché la vostra tavola di primizie sia piena.
A scuola sono bravo, quando ci riesco ad andare,
Perché spesso mi tocca lavorare.
Studio tanto, un medico vorrei diventare,
E curare tutti, anche chi non può pagare.
Amo questo paese anche se non sono ricambiato,
E continuo a essere soltanto un immigrato.

Poesia di Red Sheep
Copertina di eineBerlinerin

*Torretta Antonacci, in provincia di Foggia, è la località dove quotidianamente va in scena l’ennesima vergogna di un Paese, sedicente civile. Alcune centinaia di braccianti vivono al Gran Ghetto, in tuguri fatiscenti, in cui sono assenti le condizioni minime di sicurezza e di igiene. Sono uomini e donne, vittime dello sfruttamento, del caporalato, di agguati armati a scopo punitivo perché, magari, hanno osato avanzare qualche richiesta di trattamento rispettoso della loro dignità. Sono uomini e donne che, con il loro lavoro, garantiscono che sulle nostre tavole non manchi mai nulla. Un grazie ad Aboubakar Soumahoro e alla Lega Braccianti che, instancabilmente, portano avanti la dura lotta per il riconoscimento dei diritti sacri e inalienabili di questi lavoratori e per la creazione di una filiera agroalimentare eticamente sana e rispettosa dell’ambiente e della salute.

About the author

Red Sheep

Note biografiche semiserie, alquanto veritiere

Pecora Rossa il mio nome è
Ma mai amai fare “Beeeeee”
Pascoli di lotta e fonti battagliere
Da sempre furon il mio mangiare e bere
Di tenebra il cuore
Di nero l’umore
Di mente lesta
Coi ragni nella testa
Di occhio profondo
Di eloquio giocondo
Nei geni la ribellione
Nei motti la provocazione.

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