La fine degli anni Ottanta ha significato un’autentica rivoluzione nel panorama del rock sotterraneo USA. Tante band dai suoni spigolosi e dall’approccio poco convenzionale hanno trovato un successo di pubblico prima di allora inaspettato.
Tra gli artefici di questo rinnovamento creativo ci sono i Built to Spill.
Il suono della chitarra di Doug Martsch, leader del gruppo, è talmente particolare che potremmo distinguerlo fra tanti. La sua voce sa trasmettere emozioni avvolgenti come uno strumento, uno strumento così potente da far venire la pelle d’oca.
Abbiamo incontrato Doug all’Init Club di Roma prima del concerto. Ascoltiamolo!
Annalisa Nicastro