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Brian Jones, Forever Young (seconda puntata)

La leadership e l’immagine del gruppo (seconda puntata – marzo)

L’anno successivo gli Stones, col pretesto che Brian non sapesse gestire adeguatamente il crescente successo della band, incaricano della sua direzione un giovanotto dai capelli rossi, inesperto ma con un grande intuito commerciale che lo avvicina ai più abili squali del settore. Questa scelta è il primo passo verso quella rotta che porterà alla scomparsa di Brian.
Andrew Loog Oldham non solo gli toglie la leadership del gruppo, ma sovverte i legami di forza e soprattutto di amicizia fra i tre. Brian, Keith e Mick erano stati fino a quel momento piuttosto affiatati. Avevano abitato insieme a Chelsea, tirando avanti con poche sterline, mangiando patate, rubando il cibo ai vicini di casa, esercitandosi tutto il giorno a fare musica ed esibendosi nei locali grazie alle serate che Brian organizzava. Oldham per prima cosa consiglia a Brian di non sposare la sua ragazza, Linda Lawrence, conosciuta due anni prima durante un’esibizione in un piccolo club di Londra, con la quale in quel momento viveva e che nel ‘64 era incinta di Julian. Lo convince facilmente che la vita coniugale non si addice all’immagine della rockstar (in poche parole: addio ragazzine urlanti).
Linda però è stata forse l’unico amore vero di Brian, colei con la quale si apriva, si confidava e alla quale mostrava le sue vulnerabilità e certamente, alla luce della sua progressiva esclusione (ed autoesclusione) dal gruppo, Linda sarebbe stata quel prezioso sostegno di cui aveva bisogno.
Le lettere che Brian scrive a Linda, e che sono riportate nel libro della Aftel, testimoniano in maniera commovente tutto l’amore, la dolcezza e il legame profondo tra i due.

Lo stile musicale

Il nuovo manager cambia anche lo stile musicale della band, indirizzandolo ad una versione più commerciale, nel tentativo non certo facile di entrare in competizione coi Beatles. Come tutti sanno, questa competizione di fatto non c’è mai stata. Tra Lennon e Jones c’era anzi grande stima reciproca se non addirittura amicizia, ma la direzione imposta da Oldham porta ad una consapevole esclusione di Brian come compositore (i pezzi da quel momento in poi sono firmati solo da Jagger e Richards) perché considerato un purista eccessivo, legato alle radici musicali del gruppo e poco favorevole a questa svolta pop commerciale.
Non solo. Brian è l’unico a criticare apertamente Oldham sulle montature di piccoli scandali da dare in pasto alla stampa affinché si parli della band (tipo quello della pipì alla pompa di benzina) e sui facili slogan pubblicitari da lui lanciati per far parlare del gruppo (la band che amerete odiare).
Il più raffinato e intelligente degli Stones non amava fare la figura dello stupido e le sue solide radici (la sobria e compassata Cheltenham) lo spingevano verso un maggiore buon senso. Presto, il musicista geniale capace di imparare a suonare qualsiasi strumento in poche ore (sitar, oboe, armonica, flauto, violoncello, clavicembalo, dulcimer, mellotron e persino l’arpa) e di dare quel sapore così originale ai primi pezzi degli Stones, si limita alle coloriture, a salvare con i suoi originali interventi quelle canzoni che altrimenti avrebbero avuto poco sapore e scarso successo.
In un’intervista del ‘65 dichiara: «Non faccio nulla. Me ne sto semplicemente sul palco e mi guadagno i soldi».
Molti anni più tardi, nel ’99, Richards dirà in un’intervista che Brian spesso ai concerti suonava Popeye the Sailor Man, perché tanto nessuno, in mezzo al casino degli strumenti e dei fan urlanti, se ne sarebbe accorto.

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L'Eremita Osservatore

Mi definisco Eremita osservatore per l'ammirazione per Leopardi e la sua straordinaria lucidità. Eremita perchè già prima della pandemia ho inaugurato una fase molto ritirata della mia esistenza, osservatore perché guardando gli altri esseri (dis)umani non mi riconosco più nei loro gusti, comportamenti e divertimenti e li considero al pari di una specie diversa dalla mia, con la stessa curiosità e attenzione di un entomologo.

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