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Beatrice l’ipnotizzatrice

Scritto da Red Sheep

Signorile, fine, un po’ agée. Chi potrebbe sospettare mai di me?

Beatrice l’ipnotizzatrice

Guardami tanto, tanto intensamente
Con l’occhietto spento e incosciente.
Ascolta il suono della mia voce
Che ti sussurra ciò che più ti piace.
Annusa il mio profumo inebriante
Che tosto ti obnubila la mente.
Ti ammalio col mio sguardo assassino
E ti faccio fare la figura del cretino!
Vorrei comprare quell’oggetto assai pregiato
Presto porterà i soldi mio marito.
E così un colpo dietro l’altro metto a segno
Senza scrupoli, senza alcun ritegno,
Abbigliata sontuosamente in giro per Milano
Con una borsetta firmata e un diabolico piano.
Signorile, fine, un po’ agée
Chi potrebbe sospettare mai di me?
Se vesti da straccione nessuno si fiderà mai di te
Ma con classe ed eleganza puoi sgraffignare tutto quel che c’è.

Una distinta e affabile signora anziana, a Milano, è riuscita a portare a termine numerose truffe ai danni di alcuni fiduciosi negozianti.

Poesia di Red Sheep
Copertina di #eineberlinerin

About the author

Red Sheep

Note biografiche semiserie, alquanto veritiere

Pecora Rossa il mio nome è
Ma mai amai fare “Beeeeee”
Pascoli di lotta e fonti battagliere
Da sempre furon il mio mangiare e bere
Di tenebra il cuore
Di nero l’umore
Di mente lesta
Coi ragni nella testa
Di occhio profondo
Di eloquio giocondo
Nei geni la ribellione
Nei motti la provocazione.

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