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Al via Piano City 2019

Scritto da Giovanna Musolino

“Piano City” non è solo un evento culturale: oltre alla musica, naturalmente, pone un’attenzione particolare ad altri aspetti come l’integrazione sociale e la sostenibilità.

Il 18 aprile, presso la Villa Reale di Milano, bellissimo esempio di architettura neoclassica, nonché sede della Galleria d’arte moderna, alla presenza del Sindaco Beppe Sala, dell’assessore alla cultura Filippo Del Corno, della direttrice artistica, Ricciarda Belgiojoso, di Fabrizio Paschina (Intesa Sanpaolo) e di Lorenzo Sironi (Campari Soda), si è tenuta un’affollata conferenza stampa per la presentazione di “Piano City”. La manifestazione, giunta all’ottava edizione, va ad arricchire la cospicua offerta culturale milanese. Milano è, infatti, una città prodiga di eventi culturali, ma “Piano City” non è solo un evento culturale: oltre alla musica, naturalmente, pone un’attenzione particolare ad altri aspetti come l’integrazione sociale e la sostenibilità. Non è facile spiegare, per stessa ammissione degli organizzatori, cosa sia “Piano City”, un festival di pianoforte che, in tre giorni, dal 17 al 19 Maggio, attraverso 458 esibizioni, disseminate ovunque, trasformerà Milano in una grande sala da concerto, toccando vari quartieri della città, comprese le periferie. Giorno e notte, presso case, cortili, giardini, parchi, teatri, terrazze, grattacieli, musicisti noti e giovani talenti si esibiranno gratuitamente. Milano si riconferma città particolarmente sensibile alla cultura e al sociale. I concerti, infatti, si terranno anche in luoghi e quartieri generalmente tagliati fuori da eventi di tale spessore. Lo scopo non è il semplice “contentino”, ma come ha ribadito il Sindaco, dare la possibilità a siti un po’ al di fuori dal circuito turistico canonico di “mettersi in mostra”, di svelare la propria bellezza nascosta. Si pensi, ad esempio, al Bosco di Rogoredo, un tempo tristemente noto per il suo degrado, che ospiterà il concerto di Emanuele Misuraca o il concerto del duo Metamorphosis presso il Centro di Accoglienza per richiedenti asilo di Via Corelli e i due concerti di Simone Quatrana ed Ettore Bove alla Casa Circondariale “San Vittore. Un altro aspetto fondamentale della manifestazione è la gratuità, a sottolineare che la cultura dovrebbe perdere il suo carattere elitario e diventare sempre più diffusa e capillare, vera arma in grado di sconfiggere l’ormai imperante abbrutimento dell’individuo.
Molti i nomi importanti, impossibile citare tutti: ad aprire le danze sarà Ólafur Arnalds, il talentuoso pianista islandese, seguiranno Alan Clark, tastierista dei Dire Straits, Danilo Rea, Roger Eno, Hania Rani, Chad Lawson e tantissimi altri artisti. Stili e generi fra i più disparati, dal classico al neoclassico, dal rock al jazz passando per il pop: non rimane, dunque, che l’imbarazzo della scelta!

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Giovanna Musolino

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