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Reel: danza con me

Scritto da Penna Pazza

Ma come sono apparsi i Reels sotto i miei occhi? Come hanno catturato così tanto la mia attenzione da distogliermi magari da un film in TV?

Reel: danza con me

Ho cominciato senza accorgermene, come ipnotizzata: ragazze cinesi tornano a casa e ripetono con lo stesso schema, in un mulinello di azioni, le loro routine serali scandite dall’uso di gadget domestici digitali, alcuni mai visti prima. Friggitrice ad aria dove cuocere focaccine surgelate color talpa, portascarpe ad aria calda per depuzzare e igienizzare a qualsiasi temperatura. Vaporiere alimentari per ravioloni e vaporiere per beauty visage, spazzoloni e spazzoline, asciugamani con fibre che asciugano in un fiat, rubinetti con innesto di plastica a forma di paperella gialla, sotto la quale allegramente lavarsi le mani.
Sì, dai. Anche voi, boomer come me, ci siete cascati.
Ma come sono apparsi i Reels sotto i miei occhi? Come hanno catturato così tanto la mia attenzione da distogliermi magari da un film in TV? E perché poi ne ho cominciati a guardarne altri?
Sì, lo ammetto, ne guardo anche altri: Coach per la buona salute mentale. Coppie maritate con prole che compiono vari tipologie di sketch. Cani e padroni. I più ipnotizzanti sono senz’altro i parrucchieri che tagliano lunghe chiome, taluni con un’accetta su un apposito tagliere. Sarà stato il caldo? Le lunghe ore afose nella penombra hanno istigato in me questa nuova abitudine?
Sono andata a cercare l’origine etimologica di Reel = antica danza irlandese = mulinello. Poi ho scoperto che Instagram e Facebook hanno copiato questa app da Tik Tok, e che è definibile come una app nella app.
I Reels li ha fatti anche la nostra Samantha nello spazio, ma quelli sono interessanti. Mi piacerebbe spiegare la Magna Grecia ai miei ragazzi a colpi di Reels, sarebbe efficace… Sono belli anche i Reels degli English Teachers, in un minuto impari cose utilissime, pronunce, lessico, slang. Sì, perché un Reel dura massimo 60 secondi.
L’altro giorno mio figlio mi dice, leggi qui, ci sono due articoli carini sugli small talks sul treno o alla fermata dell’autobus. Un giornalista era contro, per favore no, diceva, che palle! Mentre l’altro ne lodava l’uso, addirittura visto come un passepartout per scandagliare mondi sconosciuti, senza aspettativa e quindi mai deludenti.
Un Reel è uno small talk, si può dire che l’abbia sostituito, visto che sul treno e alla fermata del bus stiamo tutti con il collo piegato sugli schermi del nostro smartphone. In pochi secondi ti voglio dire questo, ti piace, non ti piace? Arrivederci alla prossima.
Va bene, ma la friggitrice ad aria e le spazzole non te le compro, grazie.

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Penna Pazza

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