Febbraio assolato cammino sul basolato fatto da larghe e pesanti pietre grigie
Sono sulla via Biberatica che gira attorno al Mercato di Traiano
Chiudo gli occhi in ascolto dell’antica storia
Monumenti grandiosi statue giganti miriadi di altissime colonne al posto di quello che prima erano le dolci pendici del colle del Quirinale e quello del Palatino
E la possente statua equestre di Traiano che doveva misurare dieci metri di altezza posta al centro di un’enorme piazza
Traiano l’Optimus princeps imperatore amatissimo abile come generale amministratore e politico
Traiano che fa erigere la colonna traiana una colonna funebre alla cui base saranno poi deposte le sue ceneri
E’ uno dei pochi monumenti rimasti in piedi integro per secoli nessuno neanche il tempo ha osato abbatterla
La colonna è fasciata da un fregio continuo che ricorda le sue campagne in Dacia l’odierna Romania
Immagino l’imperatore con la sua corazza di cuoio arricchita da inserti d’oro che riattraversa un ponte sul Danubio e ritorna vittorioso a Roma
Con quella conquista si è assicurato l’argento e l’oro delle miniere della Dacia
Le casse di Roma sono ora piene pronte per rendere la Città Eterna ancora più grandiosa
Il suo ingegnere Apollodoro da Damasco progetta il nuovo Foro che completa il quartiere monumentale già esistente dei Fori Imperiali
E io qui ferma sul basolato cercando di captare gli echi di quell’antico splendore
Un grido mi riscuote dal passato è un gabbiano che appollaiato in cima a una colonna si gode i raggi del sole ormai obliqui
Ma quant’è bella Roma