Intervista di Sylvie Freddi, Illustrazione di Caroline Freddi
Intervista a Francesca Riario Sforza sul suo romanzo Io, Caterina, ed. Nord
In questa cartolina sono rappresentate le parole chiave del romanzo Io, Caterina che l’autrice Francesca Riario ha suggerito.
Francesca hai scelto parole che l’illustratrice ha inserito nella cartolina ispirata al tuo romanzo. In che modo queste parole lo rappresentano?
Caterina Sforza nel reggere i diritti del vicariato di Imola e Forlì, per le sue doti strategiche si mosse su più fronti data la sua posizione geografica in Romagna. Per questo motivo in vita le fu dedicata la pedina della regina degli scacchi.
Leonardo da Vinci su una pagina del suo Codice Atlantico annotò la ricetta per creare il color tanè. Questa tintura per capelli era di invenzione di Caterina, con la quale aveva stretto un’amicizia che lo portò a sviluppare altri esperimenti. Caterina infatti, attenta alla bellezza, si era appassionata alla cosmesi, ma anche alla medicina e alla chimica. Di queste sue passioni ci resta Experimenti un suo interessantissimo ricettario.
Caterina fu l’unica persona e donna a bloccare un conclave alla morte del suo imparentato Sisto quarto. Lei si chiuse in Castel Sant’Angelo e come una vera combattente mantenne l’assedio per una decina di giorni, lasciò la fortezza solo quando finì i soldi. La sorte volle che qualche anno dopo lì, nelle celle sul Tevere, fu rinchiusa dal suo acerrimo nemico Alessandro Sesto. La liberarono i francesi che le avevano dato onore alle armi con la disfatta della Rocca di Ravaldino e che per legge non potevano imprigionare una donna.
Caterina ebbe tre mariti. Il primo con cui arrivò al potere, le fu imposto. Divenne la “regina” dello stato pontificio. Morto Girolamo Riario, si innamorò di uno dei suoi soldati dieci anni più giovane di lei Tommaso Fio. Morto Tommaso, ucciso in congiura come Girolamo, sposò Giovanni il Popolano erede dei Medici.
