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Istituto del “mugugno”

Oggi l’alto numero di “mugugnatori”, per mari e per terra, suggerirebbe di reintrodurre il diritto al “mugugno” dietro pagamento almeno di una piccola tassa

All’indomani delle elezioni europee, che tanti mugugni hanno sollevato, permettetemi di intrattenervi proprio sull’istituto del “mugugno” e del “mugugnare”. Questa divertente parola, vagamente onomatopeica, ha le sue declinazioni nelle varie lingue, altrettanto buffe e onomatopeiche: “grogner” in francese e “grumble” in inglese. 
Ma ancora una volta il brevetto spetta a noi italiani che al “mugugno” abbiamo conferito persino il ruolo di diritto sindacale… sì, ma a pagamento. Nella Genova del 1300, quella che dettava legge nel Mediterraneo, gli ingaggi dei marinai, allora famosi per essere dei gran rompiscatole e scansafatiche, erano di due tipi: “con mugugno” e “senza mugugno”. Al marinaio assunto con “diritto al mugugno” spettava una paga più bassa ma il diritto di lamentarsi h24 e persino di mandare anche a quel paese chi lo comandava. 
L’idea di monetizzare l’irrefrenabile inclinazione al “mugugno” era così geniale che fu poi copiata dalla stessa marina inglese. E oggi? Oggi l’alto numero di “mugugnatori”, per mari e per terra, suggerirebbe di reintrodurre il diritto al “mugugno” dietro pagamento almeno di una piccola tassa. I “mugugnatori” autorizzati dovrebbero riconoscere questo obolo alla collettività condannata a sopportare quotidianamente il loro lamentio su tutto, a partire dalla politica. 
La tassa sul “mugugno” avrebbe il duplice effetto benefico di ridurre il fastidioso vizietto e di rimpolpare le casse pubbliche per definizione sempre “esangui”.
Meditate gente, meditate…

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Hellraiser Hellraiser

Ultimo di quattro figli, Francesco si è guadagnato con il sudore della fronte l'appellativo di "pecora nera" in seno ad una famiglia votata all'ecologia.
La passione per i motori nella vita privata e la carriera nelle banche d'affari a Londra e Milano hanno forgiato un cv controcorrente, poi riscattato con il romanzo di denuncia “Criminal Bank” (Laboratorio Gutenberg) e con la conversione professionale in paladino dei risparmiatori traditi

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