Sarà poi vero che la storia è maestra di vita? A osservare ciò che accade ci sarebbe da rispondere negativamente: ma sarà la storia a non insegnare o l’ignoranza della stessa a determinare la reiterazione degli errori?
La XII disposizione della nostra Costituzione vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. La Legge Scelba del 1952, in modo chiaro e inequivocabile, istituisce, tra l’altro, il reato di Apologia del fascismo e prevede pene pecuniarie e reclusione per “Chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste”. I contenuti di tale ordinamento sono ribaditi dalla Legge Mancino, approvata nel 1993.
Eppure, giusto per citare eventi recenti, proprio qualche giorno fa, un gruppo di nostalgici fascisti si è riunito a Dongo per commemorare Mussolini e altri gerarchi, con tanto di saluto romano e slogan inneggianti il regime: ciò è accaduto impunemente, in nome di una libertà di espressione, evidentemente ignorante in materia legale.
La libertà di espressione, però non è stata contemplata per i 26 antifascisti, riunitisi spontaneamente a Carpi nel 2017, “rei” di aver cantato “Bella, ciao” (canto che esprime i valori più alti della Resistenza), per protestare contro una manifestazione di Forza nuova: costoro sono stati sottoposti a processo e corrono il rischio di essere condannati alla reclusione, convertibile in una salata pena pecuniaria!
Notizie, evidentemente, sintomatiche di questi mala tempora…ma poi, dalla Spagna giunge una segnalazione che riaccende la speranza ed elargisce gioia, anche perché ha come protagonisti dei musicisti: mille rock band, prevalentemente spagnole, ma non solo, hanno firmato un manifesto contro il fascismo. L’iniziativa ha preso l’avvio dai Reincidentes, band punk-rock di Siviglia che, fin dalla sua nascita nel 1987, non ha lesinato, nelle proprie canzoni, accese critiche contro il fascismo, il sessismo e il militarismo.
Nel manifesto si ribadiscono concetti fondamentali come “l’uguaglianza, l’equità, la libertà, la fratellanza”, si afferma l’importanza della lotta contro tutte le forme di sopraffazione, contro il Fascismo di ieri delle camere a gas e dei campi di sterminio, ma anche contro quello di oggi, subdolo e strisciante, che propugna la discriminazione.
“Siamo la tribù del rock e oggi vogliamo dirtelo, crediamo sia necessario dirtelo: dobbiamo fermare il fascismo. Urge fermare il fascismo in tutte le sue forme. La nostra tribù metterà le sue chitarre e le sue voci per gridarlo forte e chiaro”.
Al momento le band firmatarie del manifesto sono mille, numero, sicuramente destinato a crescere. Tra i gruppi che hanno aderito anche gli italiani Gang, Banda Bassotti, 99 Posse, Radici nel cemento, RFC, Arpioni, Shots in the dark, Klaxon, Rude.
“Si algo ha sido el ROCK, desde que nació, desde su semilla en el blues de los esclavos, es antifascista”.
Lunga vita al Rock!
El rock grita ahora y siempre: Fascismo no!
Mille rock band, prevalentemente spagnole, ma non solo, hanno firmato un manifesto contro il fascismo.