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Clarks e rulli di carta

Scritto da Penna Pazza

Non si vedono più bambini giocare liberi nella piazza, in bicicletta, saltare a corda o giocare a pallone. Sono lontani anni luce, rimangono soltanto nei miei preziosi ricordi

Roma per me bambina, poi ragazza e infine giovane adulta, era concentrata nella zona di Piazza Navona.
Assolata e attraversata da frotte di turisti giapponesi, la piazza ospitava, a qualunque ora, gruppi di ragazzi che chiacchieravano o prendevano il sole seduti sugli scalini dei portoni e delle due chiese. i più comodi, mai liberi, erano quelli di casa Montanelli – Rosselli.
Poco distante, a Piazza delle Cinque Lune, rulli enormi di carta bianca si inabissavano nei marciapiede per essere stampati dal quotidiano il Popolo. Più avanti, davanti al Senato, c’ era la libreria Zavattini, una stretta caverna odorosa di libri; la pedana di legno in salita che portava ai reparto bambini faceva risuonare i miei passi, anzi i nostri, visto che ero insieme a mio fratello. Che simpatico ii signor Zavattini! E che meraviglia tutti quei libri! Ho ancora le edizioni tascabili Bompiani di Mary Poppins e di Peter Pan, con le copertine azzurrissime.
Tornando verso casa, uscendo dalla piazza, al bar all’ angolo sempre affollato c’era spesso Wanda, un uomo che stava diventando donna. La sua voce stentorea risuonava sopra le altre, era spesso vestito di beige, con pantaloni aderenti a zampa di elefante. i capelli ossigenati contrastavano in maniera vistosa con la pelle abbronzata dei viso. L’ ho visto
per alcuni anni, nei corso della sua trasformazione, poi mai più.
Un personaggio indimenticabile della Piazza era anche il Mago. Ma ne parlerò un’ altra volta.
Ricordo con nostalgia la bella gioventù che si aggirava in quella zona. C’ era un gruppetto di bei ragazzi, un po’ più grandi di me, seri, non bighellonavano, tutti con le Clarks. Il loro leader era David Sassoli. A quei tempi ci conoscevamo tutti, indirettamente, e lui era amico di amici; i suoi fratelli più piccoli erano amici di altri amici… e cosi via.
Il centro di Roma era un meraviglioso paese, ormai da tempo non ci vivo più. Quando ci passo, ogni tanto, noto che spariscono uno alla volta alcuni punti di riferimento storici, quelli che lo rendevano, appunto, un paese. Tipo il piccolo negozio di alimentari l’imbalsamatore e il grande negozio dei frati Trappisti, che ha lasciato il posto a un Mc Donald.
Non si vedono più bambini giocare liberi nella piazza, in bicicletta, saltare a corda o giocare a pallone. Sono lontani anni luce, rimangono, oggi, soltanto nei miei preziosi ricordi.

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Penna Pazza

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