SOund36 è mediapartner di Città Aperta.
Con l’intenzione di interrogare le urgenze della contemporaneità e di creare una piattaforma per una giovane generazione di musiciste, musicisti, poeti e poetesse, Città Aperta mette in relazione due linguaggi espressivi in una programmazione di incontri tematici nel parco della Fondazione Antonio Ratti e in alcuni luoghi simbolici di Como. Lo scopo degli incontri, a cadenza mensile, è quello di indagare i paesaggi civili della città, ovvero quella sovrapposizione di esperienze, storie, emozioni e aspettative di futuro stratificate che ne intesse il paesaggio immateriale, sociale e culturale.
Domenica 14 Maggio alle 17, Città Aperta continua ad esplorare le potenzialità espressive di musica e poesia con un secondo incontro pensato per gli spazi del Parco Giordano Azzi di Como.
Considerando l’incontro con l’altro come una pratica di profonda, faticosa e spesso spaventosa trasformazione, Kannibals si rifà alla pratica del cannibalismo, che innerva la storia dell’umanità dagli antichissimi rituali di assorbimento del nemico fino alle immagini blockbuster della contemporaneità. Come se mangiare l’Altro – ed esserne mangiati – fosse l’unico modo per imparare a convivere con una diversità intollerabile.
I versi stranianti e sincopati di Marina Gogu Grigorivna si relazionano al jazz ritmato e travolgente di KARU in una serata che riversa le possibilità di due linguaggi cannibali nel vivo dello spazio urbano. Il Parco Giordano Azzi diventa così una piattaforma d’eccezione per investigare la condizione di marginalità: di quell’alterità, cioè, che risiede nel cuore stesso della norma e che, per questo, è spesso condannata all’invisibilità.
Marina Gogu Grigorivna (1992) è Laureata in Filosofia presso l’Università di Bologna e l’Accademia di Belle Arti. ha pubblicato nel 2020 la sua opera prima, Intercalari, con Prospero editore e nel 2023 Da Trieste in sú, Ophelia editore. Marina è cofondatrice e membro di Zoopalco Bologna 2015/ Centro di poesia contemporanea dell’università di Bologna 2013- 2019/ ZufZone Trieste 2019/ Muri di Versi Bologna 2016/ Babau Trieste 2022. Presiede inoltre il laboratorio di poesia nell’associazione culturale Zeno(Trieste). Attualmente lavora nel quadro del bando-progetto di informazione e attività nelle zone rurali TaxiCultural in Repubblica Moldova.
KARU – parola Swahili che indica chaos – è un personaggio mitologico che in modo quasi inconsapevole ed ingenuo guarisce le persone tramite la musica. Il contrabbassista Alberto Brutti ha scelto proprio questo termine per dare vita ad un progetto che lega il ritmo ancestrale della cultura tribal all’imprevedibiltà del jazz che deriva dalla scuola di Alice Coltrane e Charles Mingus. Le sue composizioni sono caratterizzate da risoluti colpi di contrabbasso ed un sax dal timbro estroso; ma a renderle ancora più mistiche e all avanguardia sono gli elementi old school trip hop quali samples e drum machines. KARU pervade l’ascoltatore con una musica che trasporta in un viaggio fuori dalla realtà, riscoprendo gli impulsi ancestrali che ci connettono più profondamente con il suono. Per questo motivo i suoi live shows sono esperienze imperdibili: sofisticati e suggestivi contraddistinti da note più scure e improvvisi interludi, come un mito misterioso che deve essere ancora decifrato.