Un colpo di claxon
Mio fratello mi aspetta con il suo mitico quanto non propriamente aggraziato pandino giallo
Mi porta a Pian della Carlotta una distesa di campi che sovrastano la pianura dove corre l’Aurelia
Oltrepassiamo un cancello aperto e già vedo in fondo a un prato verde alcune rovine
E’ un complesso termale romano scoperto per caso da un contadino alla fine degli anni novanta
Era da tanto tempo che volevo vederlo ma come spesso accade rimando e rimando e rimango poi con un pugno di mosche
Ma stamattina mio fratello mi ha chiamato passo tra cinque minuti mi ha detto e io ancora in pigiama sotto le lenzuola
Con velocità mi sono gettata in un paio di jeans maglietta e golf credo di essermi lavata la faccia e forse anche i denti non ricordo poi il claxon e via
Arriviamo a pian della Carlotta con il mare alle spalle e colline boscose di fronte
Ci viene incontro un sorridente Roberto efficiente membro del GATC (Gruppo Archeologico del Territorio Cerite)
Scendiamo nelle rovine dove giovani e un po’ meno giovani sono già al lavoro per dare dignità a questa magnifica scoperta fatta qualche decennio fa e poi miseramente abbandonata a se stessa
I muri sebbene parziali e senza intonaco svelano l’elegante opus reticulatum una tecnica di costruzione fatta da mattoncini posti a rombo uno incastrato nell’altro
Mi aggiro per il tepidarium la lunga piscina ha ancora i marmi bianchi che corrono lungo i bordi e sulle sedute
Immagino i romani in questo ambiente allora chiuso da un soffitto e riscaldato da soffioni di aria calda
Sono nudi a mollo nell’acqua seduti sulla panchina che percorre l’interno della piscina le braccia appoggiate sul marmo
Si scambiano notizie e pareri su fatti più o meno importanti tra i vapori che salgono verso l’alto con il rumore costante dell’acqua che cade
Sui lati lungo i pilastri che circondano la piscina ci sono ancora i tubi in piombo che fuoriescono da pilastri mozzati dai quali scendevano getti d’acqua
Roberto con grande entusiasmo continua a raccontarci del sito indicando pezzi di marmo particolari altri tubi in piombo sovrapposizioni di muri architravi in travertino
Sono vinta e mi iscrivo
La prossima domenica anche io sarò qui a lavorare tra i fantasmi romani
Aquae Caeretanae
Immagino i romani in questo ambiente allora chiuso da un soffitto e riscaldato da soffioni di aria calda Sono nudi a mollo nell’acqua seduti sulla panchina