Sound&Vision

The Holebones @ Bubano Blues

Holebones richiama i territori e la storia del Blues

A Milano davanti ad un piatto di risotto con l’ossobuco, nascono gli Holebones, band che parte da un’idea di Heggy Vezzano chitarrista dall’immensa carriera, partendo da Andy J.Forest per poi arrivare a Nina Zilli. In aggiunto a questo progetto, mettiamo Andrea Caggiari bassista e cantante strepitoso. Ed ecco gli Holebones, band dall’impronta Blues, profonda e cruda, un background black music, unendo stili differenti ma dalla linea coerente. I quattro musicisti nascono con la stessa idea e questo permette a loro di fare tantissimi concerti in giro per tutta la penisola e non solo. La loro tenacia non li ha neanche fermati nel momento del lockdown del 2020 anzi, da quel momento hanno fatto crescere ancora di più la loro idea sfornando un bellissimo disco: “Loud”. Avete presente “This is rare groove di J-Funk Express oppure Ronny Jordan meets dj Krush?” Ascoltate i due dischi e ditemi se non hanno la stessa penetrazione diretta al cuore, con il ritmo incalzante del basso e la voce ruvida di Andrea sostenuta dal ritmo battente della chitarra di Heggy! Il progetto è stato portato a Bubano Blues, nessuno si aspettava un impatto cosi vero, un viaggio tra le terre più martoriate del Blues! La cosa bellissima del disco è com’è stato concepito, pensando anche a un pubblico più giovane perché si possa avvicinare sempre più al Blues, una forma “d’ascolto” che tutti noi abbiamo apprezzato molto! Inutile dire che anche questa volta Bubano Blues ci ha sorpreso e lo possiamo inserire tranquillamente tra i festival più blasonati della penisola! Un ringraziamento speciale va a Oscar Quarantini per tutto l’amore e l’impegno che ci mette per la gestione decennale del Bubano Blues.

 

 

 

( https://www.holebones.com/ )

The Holebones a Bubano Blues
11 2 2025 Bubano (Imola)

Heggy Vezzano chitarra

Nicolò Polimeno chitarra

Andrea Caggiari basso e voce

Nik Taccori batteria

 

 

About the author

Alessandro Ettore Corona

Alessandro Corona nasce a Bassano del Grappa (VI) nel ’57. Dopo aver vissuto in varie zone del Veneto, si trasferisce a Bologna negli anni’70, seguendo tutto il movimento artistico di quel periodo; dai fumetti di A. Pazienza e N. Corona, alla musica rock britannica e americana, a quella elettronica di stampo tedesco, al cinema d’avanguardia tedesco e francese, per approdare poi alla scoperta della fotografia internazionale seguendo corsi di approfondimento e di ricerca.

Scatto per non perdere l’attimo.
Esistono delle cose dentro ognuno di noi, che vanno messe a fuoco.
Esistono cose che ci circondano e che non vanno mai perse, attimi che possono cambiare il nostro futuro; ognuno di noi ha un’anima interiore che ci spinge verso quello che più ci piace o ci interessa.
Io uso la macchina fotografica come un prolungamento del mio braccio, la ritengo un contenitore enorme per catturare tutti quei momenti che mi appartengono.
Passato e futuro si uniscono fondendosi insieme e per caratterizzare l’anima degli scatti creo una “sensazione di fatica” nella ricerca dell’immagine mettendo in condizione l’osservatore, di ragionare e scoprire sé stesso dentro l’immagine.
Trovo interessante scattare senza pensare esattamente a quello che faccio; quando scatto il mio cuore muove un’emozione diversa, sento che la mia mente si unisce con estrema facilità al pulsante di scatto della mia macchina, non esito a cercare quel momento, non tardo un solo secondo per scattare senza riflettere.
Il mio mondo fotografico è principalmente in bianco e nero, il colore non lo vedo quasi più, la trasformazione cromatica è immediata.
Non esito: vedo e scatto!
La riflessione per quello scatto, si trova in mezzo tra il vedere e lo scattare senza esitare sul risultato finale, senza perdere tempo in quel momento.
Diventa immediato per me capire se quello che vedo e che intendo scattare può essere perfetto,
non trovo difficile esprimere quello che voglio, la macchina fotografica sono io.
Ogni scatto, ogni momento, ha qualche cosa di magico, so che posso trasmettere una riflessione quindi scatto senza cercare la perfezione estetica perché nella fotografia la foto perfetta non esiste, esiste solo la propria foto.
Works:
Fotografo e grafico: Mantra Informatico (cover CD), Elicoide (cover LP)
Fotografo ufficiale: Star for one day (Facebook). Artisti Loto (Facebook)
Fotografo ufficiale: Bowie Dreams, Immigrant Songs, Roynoir, Le Sciance, Miss Pineda.
Shooting: Federico Poggipollini, Roynoir, Heide Holton, Chiara Mogavedo, Gianni Venturi, Double Power big band, Progetto ELLE, Star for one day, Calicò Vintage.
Radio: Conduttore su LookUp radio di un contenitore artistico, con la presenza di artisti.
Fotografo ufficiale: John Wesley Hardyn (Bo), Reelin’and Rocking’ (Bo), Fantateatro (Bo), Nero Factory (Bo), Valsamoggia Jazz club (Bazzano), Friday Night blues (Bo), Voice club (Bo), Stones (Vignola), il Torrione (Fe), L’officina del gusto (Bo), Anzola jazz, Castelfranco Emilia blues, Bubano blues, Mercatino verde del mondo (Bo), L’Altro Spazio (Bo), Ramona D’Agui, Teatro del Pratello (Bo), P.I.P.P.U Domenico Lannutti, Insegui L’Arte (Badolato CZ), Artedate (Mi), Paratissima Expo (To), Teatro Nuovo e club Giovane Italia(Pr), Teatro Comunale e Dehon (Bo), Teatro delle Passioni (Mo).

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