Una storia nata da un viaggio, una storia dedicata ai viaggi, questa è la storia dei Greta Olm. Nuovissima band nata nel 2010 dall’incontro tra Matteo (voce, chitarre) e Manuel (basso, percussioni) ai quali nel 2014 si sono aggiunti Marco e Roberto. Un anno fa è uscito un primo ep “on the bench”, registrato tra Genova e un appartamento inglese, un sunto della loro ricerca stilistica e delle loro passioni, strumenti per lo più acustici, atmosfere rarefatte, riff asciutti.
Oggi i Greta Olm ritornano con un progetto più ambizioso e corposo, il loro album di debutto che prende il nome di Swallow e arricchito da una bellissima copertina.
La band italo-inglese si misura con un lavoro più complesso, ovviamente, ma a giudicare dal risultato, lo fa con molta semplicità, personalità, spensieratezza.
Le 8 canzoni del cd mantengono alta l’attenzione per tutto il tragitto, fino ad arrivare all’ultima traccia Velkomin, per noi la più bella e appassionante, un benvenuto al contrario che viene dato alla fine del viaggio, come per sancire la definitiva presa di coscienza, perché i viaggi migliori svelano il loro significato alla fine. La band ama molto alcune band del nuovo corso country come Wilco o Songs:Ohia, ma riteniamo che le tracce contenute in Swallow si avvicinano molto di più per la profonda indolenza, per le melodie aperte, per un pizzico di new wave, ai Red House Painters. Non mancano episodi più movimentati come la scherzosa Toys o come la rumorosa e dissonante Wooden Hands.
Insomma il debutto dei Greta Olm è un buon disco che merita ascolto e attenzione.
Greta Olm – Swallow
strumenti per lo più acustici, atmosfere rarefatte, riff asciutti. Ottimo debut album per i Greta Olm