Dudu + IoSonoMoka @ Comun Nuovo

Parafrasando uno famoso di qualche tempo fa: Non di solo Modena City Ramblers si vive.
Ed allora ecco che, presso il centro sportivo di Comun Nuovo, piccolo paesello, della bassa bergamasca, a qualcuno (Alessia Cavalli e Manuel), viene in mente di chiamare il frontman della folk/punk/rock band modenese per allietare una serata dei primi di Giugno presso il centro sportivo.
E capita pure che (per il terzo anno consecutivo) il buon vecchio Dudu risponda presente al grido di Dai c’andom!.
Minimal il set che vede sul palco un microfono per il succitato Dudu, una chitarra ed un’armonica per il compagno di scorribande Iosonomoka ed un paio di casse per amplificare il tutto. Due lampioni illuminano la scena, posteriormente al palco creando un’atmosfera quasi surreale. E poi… e poi la musica prende il sopravvento su tutto e tutti.
L’occasione è quella di portare a spasso il debut album di Dudu: Vecchio come la luna, qualche cover internazionale e, ovviamente qualche brano dei Modena City Ramblers. Il tutto si svolge in un clima di semplicità e l’assenza delle mille luci cui siamo abituati quando pensiamo ad un concerto, rende il tutto più intimo, forse anche più vero. Di vero però, c’è il forte senso di fratellanza che esplode appieno, quando si intona la sempre gradita Bella Ciao o l’intramontabile narrazione della storia di Peppino Impastato attraverso le note de I Cento Passi.
Naturalmente non passano inosservate, anzi, le canzoni contenute ne Vecchio come la luna e brani quali la title-track, L’estate dell’ottantasei così come Tre briganti saraceni o Sono il numero uno accompagnate dalle voci dei presenti.
Una citazione la merita:Sono una cipolla selvatica che, leggendo tra le righe, si rivela essere una metafora agrodolce della vita di ognuno di noi.
Una serata minimal ma ricchissima di contenuti che fanno riflettere sulla quotidianità dei tempi moderni, tempi dove apparire, più che essere, pare essere il dogma più gettonato. Una serata minimal che dimostra, una volta di più che la semplicità e l’essere se stessi paga. Paga sempre. Perché per essere felici, basta essere e mostrarsi, semplicemente, per quello che si è.