Il primo concerto di sempre in Italia dei Dogstar non poteva essere in una cornice più bella che in quella del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, con il palco affacciato sul lago di Garda e un tramonto ad incorniciare la prima parte della performance.
A differenza di altri attori divenuti (o improvvisati) musicisti, Keanu Reeves ha fondato la band nel 1991 quando, nonostante si stesse cominciando a far conoscere con i suoi primi ruoli, certo non era la leggenda di Hollywood che è oggi. Non lo si può quindi certo accusare di aver approfittato della sua fama per crearsi il suo spazio nell’affollata scena musicale, anche se certo il suo nome ha aiutato la band dal ritorno sulle scene lo scorso anno.
Tanti dei presenti al concerto tutto esaurito da tempo sono infatti puramente fan dell’attore e della musica della band conoscono poco o niente, un discorso che si sente a più riprese camminando tra la folla in coda aspettando di entrare.
A giudicare dalla reazione al concerto, però, ci sembra di poter dire che anche chi è venuto solo per vedere Reeves abbia finito per apprezzare anche la musica. Se abbiamo nominato il celebre bassista, non dobbiamo dimenticare il batterista (che si occupa anche dell’armonica a bocca) Rober Mailhouse, anche lui attore, e Bret Domrose alla chitarra e voce, entrambi abili con i propri strumenti e capaci di una performance affiatata.
Il concerto consiste di ben 17 brani, tra i quali troviamo una cover di “Just Like Heaven” dei The Cure, e tante canzoni dal nuovo album “Somewhere Between the Power Lines and Palm Trees”, suonato quasi per intero, insieme ad altri brani nuovi non ancora pubblicati.
Poco spazio alle parole, come dice Mailhouse stesso, per concentrarsi sulla musica e quindi il concerto fila veloce – durerà in totale circa un’ora e un quarto – ma serrato e intenso.
Chi è venuto sperando di assistere ad un “Keanu Reeves show” sarà rimasto deluso, ma invece troviamo apprezzabile come il bassista/attore abbia scelto di rimanere in disparte dal suo lato del palco senza fare la primadonna e lasciando spazio ai colleghi, sicuramente conscio di come tanti occhi siano comunque rimasti sempre puntati su di lui. Atteggiamento che risulta ancora più evidente alla conclusione del concerto quando cantante e batterista si avvicinano al microfono per salutare il pubblico, mentre Reeves saluta il pubblico semplicemente alzando le mani e accennando un sorriso, condividendo equamente con la band il plauso degli spettatori.
Nel complesso il concerto ci è sembrato un onesto concentrato di Rock Alternativo che ha divertito e intrattenuto tutti i presenti. Come succede con altre band che includono persone già note per motivi extra-musicali, inevitabilmente una parte degli spettatori è arrivata con poco interesse per la musica, ma questo non toglie nulla al valore dell’esibizione che riteniamo assolutamente dignitosa e piacevole.
Setlist:
Blonde
Lust
How the Story Ends
Everything Turns Around
Out Of
Glimmer
Math
Shards of Rain
Overhang
Sleep
Runway
Marmalade
Breach
Encore
Just Like Heaven (Cover dei The Cure)
Shallow Easy
Upside
Jackbox