Assistere a un concerto di Toquinho all’Auditorium Parco della Musica di Roma è un’esperienza che va oltre la semplice fruizione musicale: è un viaggio nell’anima della bossa nova, un tuffo nella storia di un genere che ha affascinato il mondo intero. Il chitarrista e cantautore brasiliano, con la sua inconfondibile eleganza e la sua chitarra che sembra un prolungamento del suo stesso cuore, riesce a ricreare sul palco un’atmosfera intima e coinvolgente.
L‘Auditorium Parco della Musica, con la sua acustica impeccabile e la sua architettura avvolgente, si è rivelato il palcoscenico ideale per celebrare i “60 anni di carriera” di Toquinho. Un traguardo significativo, che l’artista ha voluto ripercorrere attraverso i brani che hanno costellato il suo percorso, omaggiando amici, compositori e collaboratori che hanno contribuito a creare la sua ricchissima discografia. Ogni nota, ogni accordo, è un tassello di una storia fatta di passione, talento e un profondo legame con la cultura musicale brasiliana.
Toquinho non è solo un virtuoso della chitarra, ma un narratore. Tra una canzone e l’altra, ama condividere aneddoti e riflessioni, regalando al pubblico squarci della sua vita e della sua amicizia con giganti come Vinicius de Moraes. Ed è proprio uno di questi racconti, spesso intriso di quella malinconia tipica della saudade brasiliana ma anche di un tocco di humour, a rendere il live ancora più speciale. Come la celebre massima di Vinicius: “Sai Toqui, penso che il Whisky sia il migliore amico dell’uomo. È come un cane dentro una bottiglia, e non devi neanche sentirlo abbaiare!”.
Ad accompagnare Toquinho sul palco, spesso c’è una delle voci più promettenti della “nuova mùsica popular brasileira”, come Camilla Faustino, che con la sua interpretazione aggiunge nuove sfumature e profondità ai classici. Il connubio tra l’esperienza e la freschezza regala al pubblico momenti di pura magia.
